È passato un anno da quel fatidico giorno in cui a Codogno è stato trovato il primo caso di Coronavirus.
Codogno fino ad allora per me era solo lui, Elia Codogno:
e non avevo nemmeno idea di dove potesse essere quel paese diventato in breve tempo così famoso. Ed ora dopo un anno di morti finalmente arriva un vaccino... beh arriva si, ma non come ci aspettavamo. Sai l'immagine dello scienziato che scopre il rimedio e lo mette subito a disposizione di tutti per salvare il mondo e poi lo chiamano eroe? Ecco, quello magari esiste nelle storie buoniste di Hollywood. La realtà è molto diversa. Le ditte che hanno trovato il vaccino si tengono ben stretta la formula magica e anzi si fanno pagare fior di quattrini per farti avere le benedette fiale. E poi ti dicono che non riescono a soddisfare le tante richieste. Ma grazie: se ci fossero più case farmaceutiche abilitate a produrre il vaccino, tutto andrebbe più velocemente, ci arriverebbe anche un idiota. Ma no... non si può. Se dai la formula in giro a tutti poi non diventi più miliardario. Perciò niente... Ritardi, consegne andate perse, sospetti che qualcuno abbia pagato di più per farselo arrivare prima. Così si fanno indagini su indagini come per le mascherine fasulle arrivate dalla Cina e non manca nemmeno lo spacciatore di vaccino falso. Mentre i nostri governanti litigano su chi è più bravo a fare il capo dell'Italia, come se la cosa più importante (per loro lo è infatti) fosse la poltrona in parlamento e non la sopravvivenza da un qualcosa che ha mietuto più vittime di una guerra mondiale. E mentre sui social è tutto un fiorire di tuttologi che hanno le soluzioni per qualsiasi cosa, la gente perde il lavoro, se non appunto la vita. Non c'è niente da fare: se ci sono i soldi di mezzo deve andare per forza tutto a puttane per qualche avido magnate che vuole appunto magnarci sopra. Scusate lo sfogo... da domani prometto che tornerò ad essere il solito cretino di sempre. Comunque il film di Celentano è bellissimo e lo consiglio.
Con affetto... Bobby Han Solo
Un anno di covid. Come diceva la nonna, mancata a settembre fortunatamente non per questo schifo, "io ancora non ci riesco a credere che sia scoppiata 'sta cosa". Siamo veramente esseri fragili, vittime della natura e di esseri che compensano la fragilità con egoistica arroganza.
RispondiEliminaPurtroppo i tempi son questi e forse il Covid è il male minore...
Elimina... dimenticavo... sincere condoglianze per tua nonna.
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