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sabato 26 luglio 2025

GIORNATA DEGLI ZII, GIUSTO PERCHÉ MANCAVA

 Il 26 luglio è considerata la Giornata Degli Zii, non per un vero motivo preciso, ma solo per dedicare una festa alla categoria parentale che non aveva ancora un giorno tutto suo.


Idea venuta ad una blogger americana, perciò cosa abbastanza recente, e diffusasi poi a livello mondiale per sottolineare il rapporto che spesso c'è tra nipoti e zii, dato che, non essendo essi i loro genitori, capita che diventi anche più libero e confidenziale.

Nella musica abbiamo avuto zii famosi celebrati in canzoni per l'infanzia, ma divenute immortali anche grazie al QUARTETTO CETRA e sto parlando di NELLA VECCHIA FATTORIA dove sta zio Tobia in mezzo a tanti simpatici animali, e, sempre a livello infantile, c'è anche la famosa ZIA DI FORLÌ che quando va a ballare fa così e così è così.

Per i più grandicelli invece si va al cinema dove rimane il ricordo dell'esordio alla regia di Salvatore Samperi nel 1968 con Grazie Zia, con Lisa Gastoni e Lou Castel

(che "da grande" poi indosserà anche la tonaca di Don Camillo dopo Fernandel), e tutto l'opposto con Keith Moon nel perverso ruolo dello zio Ernie dall'allucinogeno film TOMMY degli Who.

Gli zii più famosi dei fumetti poi sono certamente quelli della famiglia dei paperi, cioè Paperino, Paperina e Paperone, e quelli di Topolinia ovvero Topolino, Minnie e Pippo. 
Da chiarire invece un equivoco che avviene quando si parla di Dionne Warwick,

grande interprete di Burt Bacharach, ma nota anche per HEARTBREAKER scritta da Barry Gibb (e si sente), e spesso definita la zia di Whitney Houston, mentre invece erano cugine seppure con molta differenza di età. 
E per finire un caloroso saluto anche allo zio più famoso per gli amanti dell'horror,

ovvero Zio Tibia. 
Auguri a tutti!!! 

sabato 4 marzo 2023

OGGI E DOMANI LUCIO & LUCIO COMPIONO 80 ANNI (E NON LI DIMOSTRANO)

 Così di primo acchito può apparire strano essendo state due persone molto diverse fra loro, ma Lucio Dalla e Lucio Battisti erano coetanei poiché erano nati a 24 ore di distanza l'uno dall'altro in questo mese appena iniziato, precisamente oggi il 4 (Dalla) e il 5 (Battisti).


Tant'è che in questo 2023, se fossero ancora in vita, avrebbero entrambi compiuto 80 anni e, in occasione di tale anniversario, la Sony Music ha deciso di ristampare in vinile i dischi più significativi dei due artisti con edizioni speciali colorate da collezione. Nel caso di Dalla si è pensato a Com'è Profondo Il Mare, disco che segna il suo debutto come autore dei testi che invece in precedenza erano curati da Roberto Roversi come ne Il Giorno Aveva Cinque Teste, anche questo nella lista dei dischi ristampati.
Altro disco di Dalla che ritorna è 1983, di cui posto la title track, perché in questo 2023 l'album compie 40 anni, e anche un 45 giri inedito per l'Italia (venne pubblicato solo in Germania) dal titolo MON AMOUR.
Per Battisti invece è stata scelta la sua discografia post mogol saltando (per fortuna) Eh Già dove ai testi si era cimentata malamente sua moglie Grazia Letizia Veronesi, per ripubblicare in toto invece il periodo con Pasquale Panella autore dei testi ermetici e le musiche anche sperimentali di Lucio, dischi che lasciarono interdetti parecchi, se vogliamo dirla tutta. 
Comunque anche il periodo del sodalizio con Mogol trova posto in quest'operazione con le raccolte Emozioni e SuperBattisti e con UNA DONNA PER AMICO,
disco quest'ultimo che conosco nota per nota grazie alle centinaia di migliaia di volte che l'ho fatto girare sia su nastro (per poterlo ascoltare ovunque lo avevo registrato su una cassetta Scotch dove sul lato A c'era questo e sull'altro i Bee Gees con Spirits Having Flown) che in vinile e CD. 
E quindi, mentre i negozi di dischi spariscono come è sparito Blockbuster per i film a noleggio (ma in alcuni paesi qualcuno irriducibile ci riprova motivato dal ritorno dei vinili), rimane l'acquisto online e difatti tali prodotti sono disponibili da ieri, ma già lo erano in prevendita da qualche giorno dato che sono in numero limitato. 
Concludo quindi con un Buon Compleanno ai nostri due ottantenni (perché con la musica sono sempre tra noi) e anche un ultimo saluto a due musicisti che ci hanno lasciati di recente:

Steve Mackey, 56 anni, bassista dei Pulp, band formata nel 1979 da un allora quindicenne Jarvis Cocker, carismatico cantante dalla vocalità simile ad Elvis Costello, e band della quale qualcuno potrà ricordare questa DISCO 2000.
Steve ultimamente era stato anche produttore di Florence & The Machine e Arcade Fire. 
Altra grande perdita riguarda un colosso del jazz, il sassofonista Wayne Shorter, 89 anni, che fu tra i fondatori dello storico gruppo fusion Weather Report dei quali posto il brano forse più famoso, cioè BIRDLAND,
coverizzata anche dai Manhattan Transfer, e musicista che ho ascoltato più volte in quel bellissimo disco di Joni Mitchell del 1982 dal titolo WILD THINGS RUN FAST.
Goodbye Steve & Wayne. 

mercoledì 11 gennaio 2023

11 GENNAIO 1963: CON PLEASE PLEASE ME I BEATLES ARRIVANO IN ITALIA

 Data importante quella di oggi per gli amanti dei Beatles perché 60 anni fa esatti usciva il loro secondo singolo PLEASE PLEASE ME ed era anche il primo ad arrivare in Italia e negli Stati Uniti poiché la distribuzione di allora non era come adesso e infatti anche i primi dischi dei Pink Floyd ci arrivarono molto dopo la pubblicazione nel Regno Unito, quando ormai Barrett era già stato sostituito da Gilmour, ma quello che interessa oggi non è il sistema di importazione dei dischi, ma piuttosto che l'arrivo di questo 45 giri fece nascere, perlomeno da noi, un vero pandemonio musicale che ribalterà le scene come non mai e che prenderà il nome di beatlemania.

Si, perché in realtà negli U.S.A. ci volle ancora un anno ed una seconda pubblicazione con un nuovo lato B prima che il brano ingranasse. 
Inoltre le prime copie americane furono stampate con un grossolano errore che riportava The Beattles invece del nome corretto, copie, come quella qui sotto, che ora hanno un valore immenso e che adesso, dopo aver scattato la foto, ripongo di nuovo nel mio caveau antiatomico (si, magari fosse davvero mio il disco 😉).


La canzone che conosciamo con quel suo sound tipicamente beat, era stata già registrata in realtà in una prima versione secondo come se la sentiva nella sua testa John Lennon, cioè come un blues lento e malinconico ispirandosi a Roy Orbison, e per fortuna fu invece George Martin, il produttore, a convincere i quattro a risuonarla con più tiro.
Delle tante cover che la canzone ha avuto poi, tra cui è famosa quella in dialetto napoletano degli Shampoo, è divertente vederla cantata dai "piccoli" Bee Gees (Robin e Maurice) con Barry al centro, giovanissimi, ma già perfettamente riconoscibili tutti e tre, e anche questa versione in italiano di un invece irriconoscibile (vocalmente) FAUSTO LEALI

uscita immediatamente nello stesso anno dei Beatles, e del quale, già che siamo nel discorso, si deve ricordare anche Lei Ti Ama dell'anno successivo, cover di She Loves You e che si può trovare sul lato B del 45 giri Danza Senza Nome. 
Il testo dei Beatles inoltre ha una sua particolarità perché è pieno zeppo di "you", "me", e "I" che creano inconsciamente un rapporto confidenziale con chi sta ascoltando la canzone. 
Una vera e propria tecnica persuasiva usata anche dai crooner come Frank Sinatra che allungavano le u di youuuu (come fa adesso Michael Bublè) per marcare il messaggio intrinseco, e quindi una furbata che funziona perfettamente, ma d'altronde si sta parlando di quei gran geni di Lennon e McCartney, i quali avevano capito già tutto su cosa mettere in una canzone. 
Ruffiani anche si, ma va bene così. 

UCCELLO SCALCIANTE NON SCALCIA PIÙ (E NEMMENO EMILIO)

 Quel bizzarro nome di Uccello Scalciante apparteneva al personaggio di Balla Coi Lupi, lo sciamano dei Sioux, che gli era valso la candidat...