E così alla fine è proprio giunto il termine di The Grand Tour, perlomeno nel modo come lo conosciamo, con Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond, si, perché pare che Amazon sia intenzionata ad andare avanti, ma con tre conduttori nuovi (mmmh... dubbione).
Già tempo fa era trapelata la notizia di certi DISSAPORI tra Clarkson e Amazon a causa di certe sue dichiarazioni politiche, ma nell'ultimo episodio Jeremy si apre ancora di più buttando letteralmente cacca sulle nuove auto elettriche che dice di non apprezzare assolutamente, per cui non potrebbe mai fare un programma dove si parla di quegli aggeggi che accomuna con disprezzo ad un tostapane.
Un po' come capitava a me con il mio periodo da dj in discoteca negli anni 80, poi confluiti nei 90 e quindi l'arrivo della house che già non mi piaceva e poi tantomeno la techno, la hard-core e tutto quel marasma musicale (spesso abbinato a certe sostanze illegali) che quel Franco non esitava a definire immondizie pronte a sommergerci.
Il finale dell'episodio intitolato in italiano L'Ultimo Brindisi, è tutto giocato sui ricordi, sui flashback, e riesce pure a smuovere dei sentimenti di commozione in una canaglia come il sottoscritto.
Il finale dell'episodio intitolato in italiano L'Ultimo Brindisi, è tutto giocato sui ricordi, sui flashback, e riesce pure a smuovere dei sentimenti di commozione in una canaglia come il sottoscritto.
E dopo questo, vedremo cosa ci riserverà il futuro.
Non posso proprio immaginare The Grand Tour senza il magico trio britannico, non credo che possa funzionare (come non mi piaceva la versione USA di Top Gear). E ammetto senza vergogna di aver pianto guardando l'ultimo episodio: quanto mi mancheranno!
RispondiEliminaIo pianto letteralmente no, ma davvero ero commosso parecchio.
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