Il prog rock che negli anni 70 ci arrivava dal regno unito con Genesis, E.L.P., Yes, ispirava molte band italiane ad avventurarsi su percorsi musicali che non fossero la classica canzonetta dove cuore fa rima con amore.
Nella zona veneta c'era questa band nella quale si sono avvicendati diversi nomi, ma il nucleo base era formato da Aldo Tagliapietra, Tony Pagliuca, Michi Dei Rossi con, per un po', anche Giampiero Reverberi molto prima che inventasse il Rondò Veneziano.
Adesso viene da domandarsi se ha senso mantenere oggi il nome della band quando degli elementi originali è rimasto solo il batterista Michi con un nuovo disco dove vengono riletti (non sempre benissimo) alcuni loro grandi titoli del passato insieme a qualche inedito.
Qualcuno potrà dire che anche i Nomadi originali sono ormai solo Beppe Carletti, ma in quel caso il cambio di musicisti è avvenuto per gradi nel corso degli anni, un pezzo alla volta.
Nel caso delle Orme invece ci si trova davanti all'improvviso una serie di facce nuove che poco o niente c'entrano col passato e fanno più l'effetto di una cover band.
Musicalmente quasi tutti i pezzi suonano anche bene, ma fa strano sentire Amico Di Ieri cantata così come fosse una ballad rock qualsiasi (pure un po' sguaiata), quando Aldo la intonava con quella sua voce eterea ed evocativa facendola suonare come una floydiana Wish You Were Here del nord-est.
Francesca Michelin invece, vocal guest in Gioco Di Bimba, si arrabatta a tenere una tonalità troppo bassa per lei con conseguenti imprecisioni.
Altro pezzo il cui nuovo arrangiamento (qui anche la parte strumentale quindi) fa decisamente rimpiangere la versione originale è Canzone D'Amore, con la quale avevano infiammato (in playback) nel 1976 l' Arena di Verona
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.