domenica 12 settembre 2021

TRA RICORDI DI TORRI GEMELLE E ADDII NELLA SCUOLA DI POLIZIA PIÙ FAMOSA DEL MONDO

 L'11 Settembre è passato e se ne è parlato ovunque, anche per l'assenza di "QUEL PERSONAGGIO" alle commemorazioni ufficiali, il quale ha preferito dedicarsi ad insultare come al solito il suo successore (ma infatti diceva Nanni Moretti in Ecce Bombo "Mi si nota di più se vengo o se non vengo?"), per cui mi sono preso un giorno di ritardo per postare con comodo la mia versione sulle famose Torri Gemelle... No, niente post complottista, ci mancherebbe proprio, perché anzi in rete è già stato ampiamente dato e si trova veramente di tutto per realizzarci su una serie per Netflix che manco La Casa Di Carta...


Oggi semplicemente lego il mio ricordo personale sul World Trade Center con due film nei quali (specie il secondo) gli edifici diventano i protagonisti. 
King Kong del 1976 firmato da John Guillermin con Jeff Bridges e Jessica Lange, e ovviamente con il gorillone meccanico di Rambaldi, 


o più precisamente i vari pezzi che lo componevano, vede le due torri come traguardo finale di Kong perché gli ricordano le due formazioni rocciose della sua Skull Island dalla quale è stato portato via, lui che di andarsene non aveva davvero nessuna intenzione dato che laggiù era considerato un Dio e la cosa gli faceva molto comodo, perché è risaputo che "Se ti chiedono se sei un Dio tu devi rispondere di sì" (cit. GHOSTBUSTERS). 
Nota sul poster del film che in maniera spettacolare, ma molto improbabile, mostra il nostro amico con le zampe su entrambe le torri, ma sai com'è... De Laurentiis in veste di produttore faceva le cose molto molto in grande e se il Kong di Schoedsack era grosso, questo doveva apparire ancora più grosso.

Il secondo film è molto più recente (2015) ed è The Walk diretto da Robert Zemeckis che narra l'impresa pazzesca e vera del funambolo Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt) di camminare su una corda tesa proprio tra i due edifici

(in foto il vero funambolo). 
Era uscito anche in 3D per quelli che non soffrivano di vertigini, ma le scene erano già parecchio esplicative e stupende nella versione tradizionale. 
Per finire un addio cinematografico come ne capitano tanti su queste pagine perché, in questo caso, è il normale cerchio della vita: il suo nome era Art Metrano, comico cabarettista, ma il ruolo del tenente Mauser nel secondo e terzo episodio della saga di Scuola Di Polizia è stato quello che lo ha reso famoso, con tutto quello che gli succedeva durante i film (tipo la scena delle sopracciglia). 
Se n'è andato ad 84 anni dopo aver avuto anche un brutto periodo a causa di una lesione alla colonna vertebrale dalla quale si era però ripreso. Addio Art, noi ti ricordiamo così:

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire in mente lo scherzo delle sopracciglia e prima quello della resina a presa rapida al posto dello shampoo, povero Mauser :D Non sapevo della scomparsa..RIP

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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