venerdì 15 novembre 2024

HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO - LA LEGGENDARIA STORIA DEGLI 883... E CHE STORIA!

 La prende un po' larga Sydney Sibilia per raccontare la storia degli 883.


Parte infatti dall'800 spiazzandoti un po' perché non lo facevi così vecchio Max Pezzali e nemmeno di origini teutoniche, ma presto capiremo il vero motivo di quel salto nel passato. 
E ora, a fronte di ciò, non venitemi a dire che il mio post è troppo lungo, eh...😜. 
In Hanno Ucciso L'Uomo Ragno, la serie su Sky, fisicamente tutti gli attori non assomigliano pe'nniente agli originali (il finto Repetto somiglia molto più a Stewart Copeland dei Police, per dire...), però è la recitazione che li rende identici, come succedeva con Danny Boyle e i SUOI Sex Pistols, e infatti Elia Nuzzolo è bravissimo a rifare il modo di esprimersi di Max che, se avete sentito alcune sue interviste, sembra sempre fra il vago e l'imbarazzato; nelle frasi del copione ci avrei solo aggiunto qualche "tendenzialmente" e "fondamentalmente" che sono due parole molto usate da Pezzali in quelle occasioni

(e qui viene da cantare "gli anni in motorino sempre in due"). 
Sex Pistols che poi c'entrano attivamente nella formazione musicale di Pezzali che ascoltava tutta new wave lontana dal pop facile e Nuzzolo lo sottolinea nella serie con tutto un set di magliette a tema. 
Mauro Repetto, che qui ha il volto di Oscar Matteo Giuggioli visto già in diverse fiction come BUONGIORNO MAMMA!, invece amava il pop tamarro da discoteca e risulta essere il più fuori di testa fra i due, anzi, è quello che più di Max ha dato il "La" per l'inizio dell'avventura musicale in duo. 
Quello che poi li porterà alla separazione, evento che rimane fuori dalla serie, è perfettamente in linea con il carattere del Mauro che vediamo in video.

Cisco, il carissimo amico di Max nominato in diversi brani, invece non l'ho mai visto nella sua versione originale, ma nella serie è proprio come me lo immaginavo dalle canzoni degli 883 ed è interpretato dal comico Davide Calgaro lanciato da Zelig. 
Insomma un cast che funziona perfettamente anche se non c'è di mezzo un novello Leonardo DiCaprio (che un paio di giorni fa ha festeggiato il mezzo secolo), anzi, forse funziona proprio perché gli attori hanno quel tanto di anonimo che basta per non cadere invece nel problema che ho già esposto sull'attore americano, cioè che nei suoi film ci vedo sempre lui e non il personaggio che interpreta. 
Persino in KILLERS OF THE FLOWER MOON per me era sempre lui anche se faceva il babbeo. 
Ma è sicuramente un problema solo mio, lo so perché DiCaprio non credo sia mai stato interpellato per questa serie tv. 
Stop alle divagazioni però perché, come accadeva in Mercoledì, la serie spinoff degli Addams, dove Tim Burton dirigeva solo i primi quattro episodi, anche qui Sydney, che finora non ha mai sbagliato un film (come Dustin Hoffman per Luca Carboni), dirige solo i primi due che, in effetti, così come si conclude il secondo, cioè con il Festivalbar, potrebbero benissimo essere un suo film fatto e finito. 
Alice Filippi e Francesco Ebbasta si occupano invece di raccontare tutto quello che c'è stato nel mezzo ovvero i sei episodi successivi che, proprio come succedeva nella serie di Boyle, riescono ad prenderti anche se non sei fan di quel genere musicale. 
So infatti che certi all'inizio hanno snobbato la serie dicendo "ma chissenefrega degli 883 che facevano musica finta tutta campionata" (vero, ma solo per il primo LP e, in parte, il secondo), salvo poi ricredersi quando si sono trovati davanti un vero e proprio film (appunto quei primi due episodi) che ti racconta una bella storia come Sibilia sa sempre fare, e dal quale non riesci a staccarti. 
Ed è comunque tanta, ma tanta roba da raccontare.

Così tanta che anche Mauro Repetto sta raccontando la sua versione in teatro fra monologhi e canzoni in uno show dal titolo Alla Ricerca Dell'Uomo Ragno. 
Perché anche la sua è stata un'avventura da raccontare, sicuramente anche più pazza di quella di Max, mollando tutto quando il duo era al top e partendo per l'America con l'intenzione di fare cinema, ma soprattutto per cercare di conoscere la modella Brandi per la quale aveva perso la testa. 
Voci maligne invece dicono che tale separazione sia stata indotta e supportata dal manager Cecchetto (che nella serie infatti ne esce come uno che pensa solo ai soldi) al quale, dopo due album, interessava tenere solo il personaggio cantante Max per affiancargli le sue due nuove scoperte, cioè due nuove coriste, le sorelle, Paola e Chiara.

Mauro infatti contemporaneamente al terzo disco di Pezzali cioè La Donna, Il Sogno E Il Grande Incubo che manteneva il nome 883 e conteneva alcune canzoni firmate anche da Repetto che cantava anche in una canzone già registrata prima di mollare, se ne usciva da solista con un suo singolo orribile dal titolo BACIAMI QUI

con relativo album allegato (che andò malissimo) dal titolo Zucchero Filato Nero. 
Repetto poi tornerà in Italia dopo poco tempo con le classiche pive nel sacco per rifarsi una vita e una famiglia negli uffici di Disneyland Paris, finché per tutta questa serie di congiunzioni astrali gli 883 tornano adesso contemporaneamente su più fronti. 
Anche perché la serie ha come base il libro autobiografico di Max Pezzali I Cowboy Non Mollano Mai - La Mia Storia e anche Max 90, quindi è giusto sentire anche l'altra metà degli 883 che su Sky sono raccontati in quello che sta diventando il prodotto televisivo più visto di questi ultimi tempi. 
Questo forse anche perché fino a poco tempo fa stavamo a celebrare gli anni 80 in tutte le salse, ma adesso giustamente tocca al revival dei 90, vedi anche IL RITORNO, non a caso, degli Oasis che tornano si ad esibirsi insieme, ma per tutto il resto del tempo staranno a debita distanza con due management separati.

A proposito, a scanso di malintesi e scazzottate, i due verranno pagati solo dopo aver portato a termine ogni concerto, data per data. 
Sicuramente i migliori rappresentanti di quegli anni 90 per l'Italia sono proprio quei due ragazzi di Pavia che sono partiti da zero e ce l'hanno fatta a raggiungere il successo come confermano anche gli ascolti della serie su Sky.
Il finale rimane aperto perché infatti si parla già della seconda stagione che non mancherò assolutamente di vedere perché, come ho già scritto, c'è ancora tanto da raccontare, e dove forse ci sarà anche il momento dell'addio di Mauro a Max.
Sono andato lungo?
Ma è solo perché sugli 883 c'è tanto da dire... 

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