È vero, adesso si fa di tutto per mostrarci ecologici e attenti all'ambiente , tanto per cominciare propagandando le auto elettriche, ma nel frattempo, come già TEMPO FA ne era stata ventilata l'ipotesi, si sta chiedendo una proroga a quella data definitiva del 2035 entro la quale non sarebbero più prodotte le auto tradizionali a combustione.
Questo perché il boom delle auto elettriche in realtà non c'è stato e quindi le case produttrici si ritrovano a fare dei conti non proprio positivi.
Eppure anche molto tempo fa con le auto così maledettamente inquinanti che manco usavano la benzina verde, si pensava lo stesso all'ambiente, ma in altri modi.
Tipo che all'epoca si restituivano le bottiglie di vetro al negozio con il cosiddetto "vuoto a rendere".
Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate.
La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco.
Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali, perlomeno chi li possedeva.
Si salivano quasi sempre le scale a piedi: non avevamo certo le scale mobili dei centri commerciali in casa e c’erano solo pochi ascensori, e infatti, guarda caso, non c'era dove abitavo io in tenera età.
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all'angolo, che camminare poi fa pure bene e lo ribadisco sempre.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda e personalmente lo faccio tuttora ascoltando musica in cuffia.
Avevamo una sveglia che, facendo cric cric, caricavamo la sera e al mattino ti faceva saltare sul letto.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva degli aggeggi elettrici specializzati per cucinare senza sforzi e che però mangiano tutti i kw che Enel o chi per esso produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dell’ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Se avevamo dei terreni non avevamo i tosaerba a benzina e nemmeno tutti avevamo i trattori: si usava l'olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente, non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l'elettricità, e se fai tutto quanto riportato sopra, della palestra non ne hai bisogno.
Bevevamo l'acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne d'inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta o, al limite, si usavano le cartucce per le penne stilo.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Le persone prendevano il bus o il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24 parcheggiando in seconda fila (o anche terza) congestionando il traffico.
I bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all'altro, le matite, le gomme, i temperamatite e gli altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni nuovi gettati a fine giugno, così come matite e gomme con uno slogan diverso ad ogni occasione.
C’era in genere solo una presa di corrente per stanza e non una serie di multiprese per alimentare tutta la valanga di accessori elettrici indispensabili ormai per tutti anche per vedere film, serie tv e ascoltare musica.
Insomma, erano altri metodi per risparmiare e rispettare l'ambiente e francamente non sono del tutto sicuro che adesso sia meglio di prima...
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.