Pur avendolo visto all'epoca della sua uscita, al tempo non bloggavo ancora, perciò ne parlo solo oggi di un sequel che molti non ritenevano necessario, ma che invece non intacca assolutamente il CAPOLAVORO di Scott degli anni 80, anche perché collocato temporalmente molti anni dopo e quindi le cose cambiano anche per i cacciatori di androidi.
Nel 2017 infatti scrivevo corbellerie sul web solo per commentare su altri blog , ma adesso di Blade Runner 2049 posso dire che avevo trovato ottima la regia di Villeneuve del quale, dopo il meraviglioso Arrival, avevo già capito che sa come dosare le attese e i silenzi senza cadere nella noia.
Belle le ambientazioni, attori tutti in parte, forse Jared Leto leggermente sopravvalutato, come spesso accade d'altronde, ma vista la tipologia del personaggio che interpreta può anche andare.
Certo sempre meno ridicolo che in HOUSE OF GUCCI, guarda caso sempre di Scott, o nella PEGGIOR VERSIONE del Joker che io possa ricordare.
Ritroviamo qui Harrison Ford, Edward J.Olmos, Sean Young
(anche se non è proprio lei in realtà, ma un simpatico deep fake come abbiamo visto fare in Rogue One con Leia e Tarkin), mentre c'è il valore aggiunto di Dave Bautista (anche se per poco) massiccio come non mai e Ana DeArmas vera, ma virtuale al tempo stesso.
(anche se non è proprio lei in realtà, ma un simpatico deep fake come abbiamo visto fare in Rogue One con Leia e Tarkin), mentre c'è il valore aggiunto di Dave Bautista (anche se per poco) massiccio come non mai e Ana DeArmas vera, ma virtuale al tempo stesso.
Una cosa che si nota è che mancano tanto le musiche di Vangelis, anzi in alcuni momenti manca proprio la musica che invece, nel primo Blade Runner, provocava emozioni quasi più della recitazione degli attori, senza nulla togliere agli attori, sia chiaro.
Solo che i suoni e i temi proposti da Vangelis avevano un qualcosa che calzava perfettamente con quello che stavi vedendo sullo schermo, mentre i due nuovi autori si limitano ad un commento sonoro simile ma senza quel tocco particolare.
Inoltre il voiceover di Gammino/Ford, oltre a funzionare da spiegone, ci stava bene perché dava una speciale atmosfera hardboiled, anche se Scott nelle edizioni successive lo soppresse definitivamente, perché era stato voluto solo dalla casa di produzione, proprio perché alla prima proiezione sembrava che molti punti non fossero ben chiari vedendo il film senza voce fuori campo.
Un commento anche in questo nuovo episodio però non ci poteva stare, perché comunque la situazione viene presentata in un modo diverso e proprio la storia si snoda verso un altro obiettivo.
Sicuramente non resteranno frasi memorabili, come accadde per Ho Visto Cose... ma il film scorre bene nonostante la durata non da poco.
E sembra anche lasciare un cliffhanger per un ulteriore sequel.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.