Era il 24 giugno del 1964 e a Milano quel giorno di sessant'anni fa viene ricordato come quello in cui i Beatles si esibirono per la prima volta in Italia al Velodromo Vigorelli.
Altre due città, Genova e Roma, verranno toccate dai quattro di Liverpool con depistaggi creati ad hoc per deviare i fans, tipo i falsi binari di arrivo del treno dato che incredibilmente si spostavano con quel mezzo di trasposto.
Incredibile magari per oggi, ma già l'anno prima nel film TUTTI PER UNO (A Hard Day's Night) c'era una scena con loro quattro più il nonno di Paul in viaggio sul treno.
A Gianni Minà spettó il compito di fare
gli onori di casa e i ragazzi oltre alle interviste fecero, da bravi turisti, anche tutta una serie di scatti con sullo sfondo il Duomo Di Milano.
Due i concerti di poco più di mezz'ora per ogni data, uno al pomeriggio e uno alla sera, con l'apertura affidata ad alcuni artisti in carico alla Carish, casa discografica dell'epoca, fra i quali Peppino Di Capri, Fausto Leali e Maurizio Arcieri futuro KRISMA che all'epoca era con i New Dada, e qualcuno di loro gonfierà pure la cosa dicendo "ho suonato con i Beatles" come se avessero fatto una jam session collettiva.
Due i concerti di poco più di mezz'ora per ogni data, uno al pomeriggio e uno alla sera, con l'apertura affidata ad alcuni artisti in carico alla Carish, casa discografica dell'epoca, fra i quali Peppino Di Capri, Fausto Leali e Maurizio Arcieri futuro KRISMA che all'epoca era con i New Dada, e qualcuno di loro gonfierà pure la cosa dicendo "ho suonato con i Beatles" come se avessero fatto una jam session collettiva.
Comunque era un altro modo di considerare i concerti già con le due esibizioni giornaliere, con un continuo brulicare di persone dell'entourage intorno al palco, e poi per la breve durata, nonché per i prezzi che partivano da 750 lire fino a 3000 lire per i posti migliori.
Per chi c'è stato, se chiedete in giro, è rimasto comunque un bel ricordo emozionante nella sua mente e anzi so di gente che ne parla come di un fracasso esagerato del pubblico che copriva la musica anche perché i sistemi di amplificazione non erano come quelli attuali che ti rivoltano le budella.
Tuttavia la stampa, che partiva già con qualche pregiudizio sui "capelloni", tendeva a minimizzare tutto e non si disse molto entusiasta dalle risposte che i Beatles diedero ai giornalisti, come fece lo stesso anche la Rai che non si prese la briga di riprendere l'evento che "tanto di questi qui presto non si ricorderà più nessuno" (ma quante ne sanno certi capoccioni).
E qui infatti si dovrebbe verificare quanto c'è di vero nel dichiarato dai giornalisti sulla "tiepida accoglienza" del pubblico italiano dato che i numeri di allora dicono il contrario e che tante volte anche adesso si raccontano balle solo per fare il titolo d'effetto come QUELLA VOLTA che pareva che Blanco fosse caduto rovinosamente dal palco e invece...
Se poi, sempre qui, apriamo una parentesi, si potrebbe parlare dei sold out esaltati dalle testate giornalistiche (argomento d'attualità),
ma falsi e che riguardano i concerti recenti dei big, cioè biglietti costosissimi rimasti in realtà invenduti e regalati dal management per riempire lo stadio sennò l'artista fa brutta figura ad esibirsi per poche centinaia di persone.
ma falsi e che riguardano i concerti recenti dei big, cioè biglietti costosissimi rimasti in realtà invenduti e regalati dal management per riempire lo stadio sennò l'artista fa brutta figura ad esibirsi per poche centinaia di persone.
Eh..., ma allora qui si finirebbe a parlare male di grossi nomi dove tutto viene abilmente pilotato?
Possibile?
Posso dire personalmente di essere stato alla fine degli anni 80 dietro le quinte di una manifestazione musicale dove c'erano alcuni artisti esordienti e un nome mooolto big di punta che però rifiutava di esibirsi se non vedeva il palatenda pieno, e così lui personalmente ha fatto entrare gratis decine e decine di persone alla faccia di chi aveva pagato il biglietto che comunque aveva di suo un costo ancora molto contenuto.
Ma non voglio far nomi perciò chiudo la parentesi, anche perché oggi si parla delle tre date dei Beatles (la foto qui sopra è stata scattata al palasport di Genova ben noto per la pessima acustica essendo circolare) documentate solo su un 45 giri registrato live pare proprio a Milano (e introvabile) per i quattro quasi esordienti che piano piano sarebbero diventati, insieme ai Rolling Stones, dei veri miti della musica, riferimento per ogni artista negli anni a venire.
E non sono affermazioni mie a vanvera... questa è storia.
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