martedì 8 aprile 2025

AMARCORD: DUE ANNI PER VINCERE L'OSCAR

 Amarcord di Federico Fellini è del 1973, ma solo due anni dopo ricevette il giusto riconoscimento internazionale vincendo l'Oscar come miglior film straniero l'8 aprile del 1975, edizione in cui comunque l'italianità aveva già idealmente trionfato con Il Padrino Parte II di Coppola facendo incetta di statuette.


E aggiungo giustamente perché per me questo è uno dei migliori film di Federico, così giocato sulla nostalgia, sui ricordi come già dice il titolo che in emiliano significa "Io Mi Ricordo" sulla musica malinconica strafamosa di Nino Rota. 
Tuttavia il poeta Tonino Guerra, che aveva curato la sceneggiatura insieme al regista, era solito dire che tale espressione derivasse anche dal modo enfatico come veniva ordinato al bar l'Amaro Cora, bevanda dal famoso logo a spirale ormai non più così in auge, ma sempre in produzione, e legata a molti CAROSELLI VINTAGE interpretati da vari testimonial anche internazionali come Terry Thomas.


Spot questo in particolare che in periodo di stalkers adesso non potrebbe mai passare in tv. 
Eh ma erano altri tempi. 
E internazionalità invece quella di Amarcord data anche dal cast nel quale spiccava il personaggio della sexy Gradisca,

l'incarnazione delle fantasie sessuali di Federico che ne aveva parecchie (ne avevo parlato TEMPO FA), ovvero Magali Noel che veniva quindi doppiata come anche molti degli attori italiani avevano voci diverse per cui sentiamo anche il siciliano Ciccio Ingrassia (lo zio Teo sull'albero) che urla "voglio una donna!!!" con accento romagnolo,

e per lo stesso motivo tale accento lo ha anche Alvaro Vitali che invece ci ha sempre abituati a sentirlo parlare alla romana. 
In realtà nel film non c'è un solo dialogo in presa diretta, ma Fellini, e non solo lui all'epoca , usava fare così. 
Per la precisione era la quarta volta che Federico vinceva l'Oscar come film straniero, ma stavolta non si era presentato a ritirarlo perché troppo impegnato sul set del suo Casanova dove dirigeva, fra tante immancabili bellezze femminili, il grande DONALD SUTHERLAND.

Come dicevo prima... Fellini aveva sicuramente da divertirsi a rendere reali le sue fantasie anche su quel set... 

lunedì 7 aprile 2025

ADOLESCENCE: UN INCUBO IN PIANO SEQUENZA

 Adolescence è uno dei più recenti prodotti disponibili su Netflix.


Solo 4 episodi che però valgono come tante altre cose che vedi in tv, ma tirate troppo per le lunghe. 
Intanto non lasciatevi fuorviare dall'immagine della locandina che potrebbe far pensare a qualcosa riguardante la pedofilia. 
Qui si racconta la vicenda (non vera come dicono certe notizie fake, ma solo ispirata ad alcuni fatti di cronaca) di Jamie, ragazzino di 13 anni accusato di un delitto tremendo e fin qui sarebbe appunto una cosa che vedi ormai purtroppo, anche nelle cronache dei nostri TG quando parlano di baby gang e altre amenità. 
Ma quello che fa la differenza è che i 4 episodi (una produzione in cui c'entra anche Brad Pitt) sono stati girati in piano sequenza, cioè senza mai staccare la telecamera, come se fosse una rappresentazione teatrale (e su questo voglio più avanti aprire una parentesi). Perlomeno questo è quanto vediamo in video, ma sappiamo bene che ormai, con la tecnologia attuale, è possibile fingere perfettamente un piano sequenza anche montando scene staccate e Inarritu con il suo BIRDMAN ne sa qualcosa. 
Ma Alejandro lo aveva comunque dichiarato onestamente senza problemi che aveva fatto ricorso ad alcuni trucchetti. 
Qui invece si dice che per ottenere l'episodio girato correttamente in piano sequenza si sia anche dovuto ricominciare tutto daccapo, quando è andata bene solo due volte, mentre uno è stato ripetuto ben 16 takes! 
Che sia vero o no comunque la mini serie è un vero pugno nello stomaco, con il solo problema che tutto accade nei primi due episodi, mentre il terzo punta sull'effetto psicologico (rimane comunque molto duro) e l'ultimo invece fa fare in effetti qualche sbadiglio anche se la bravura degli attori, se la faccenda del piano sequenza è vera, è innegabile. 
Ed ecco che apro la parentesi di prima lasciata lì in sospeso poiché ho di recente visto in Supernova (si trova su YouTube) un'intervista di Alessandro Cattelan a Claudia Pandolfi

che alla classica domanda se preferisse di più il teatro o il cinema, l'attrice risponde che il teatro non fa per lei e che si sente molto più a suo agio nel fare cinema o fiction, mentre, a memoria mia, ogni attore di un certo calibro ha sempre dichiarato che prima di tutto c'è l'amore per il teatro perché quello che stai recitando è "vero" e di fronte ad un pubblico che, se fai una prestazione come si deve, ti scalda immediatamente con il suo applauso oppure, in caso contrario, ti sommerge di fischi. 
Da quello che invece ha raccontato Claudia, ho avuto la netta impressione che lei preferisca cinema e fiction perché così, se sbagli la scena, puoi rifarla, mentre in teatro sei messo lì come nel piano sequenza di Adolescence, con la differenza che devi fare tutto di seguito senza stacchi e non puoi ricominciare a girare daccapo. 
Nonostante questa sua dichiarazione credo che, appena sarà disponibile su qualche piattaforma, vedrò lo stesso Follemente sperando di non rimanere deluso dal tanto parlarne bene che si sente in giro. 
Chiudo la parentesi e concludo con l'addio ad Antonello Fassari,

72 anni, volto del cinema per esempio in Suburra di Sollima, ma soprattutto della tv per Avanzi e più di recente per I Cesaroni.
Addio Antonello. 

domenica 6 aprile 2025

TUTTI PAZI PER I DAZI

 Scusate se manca una zeta nel titolo, ma non è un refuso... è che la rima sennò non suonava bene. A parte gli scherzi, quel matto di Trump, dopo essersi eletto paciere dell'universo, giusto per qualche giorno perché poi i conflitti sono tornati come prima, più di prima come cantava Tony Dallara e anche uno spot di questi giorni su una compagnia assicurativa, adesso se la prende con tutto il mondo mettendo dazi a destra e a manca.


Questo, come dice Ursula Von Der Leyen nel VIDEO sottotitolato, porterà danni ovunque con aumento di inflazione e perdita di commesse nel campo dell'export. 
Certo, facendo un esempio estremo, l'aumento di prezzo su una Ferrari, per un americano granoso che ha la possibilità di acquistarla, non comporterà per lui una grande differenza poiché costosa era e costosa rimane e al miliardario granoso che la compra non gliene cale, mentre a noi comuni mortali, che una Ferrari la vediamo solo correre in Formula 1, ci cale ci cale ci cale (Heater Parisi dixit), ma solo fino ad un certo punto perché, parlo per me, tanto non la comprerò mai e manco sono americano.
Peccato però che tali aumenti toccheranno anche a tanti altri prodotti anche italiani come farmaci e generi alimentari che finora hanno goduto di un buon mercato di esportazione. 
Eh... me la vedo nera, ma nera nera, come disse la marchesa camminando sugli specchi (Zucchero dixit). 

sabato 5 aprile 2025

SE CI SONO TROPPE BRUTTE NOTIZIE AL FEMMINILE, IO RIBATTO SEMPRE AL FEMMINILE CON BELLA MUSICA

 Durante questa settimana abbiamo dovuto ricevere ancora tristi notizie di femminicidi, il che mi fa domandare se davvero chi li commette ormai pensa di farla franca con tutti i mezzi che adesso abbiamo a disposizione per sgamare i colpevoli, e cosa, quella degli ultimi ritrovati scientifici e tecnologici, che sta facendo rimettere in gioco anche delitti ormai decennali.


Ma lasciamo questo lavoro a chi di dovere e in questo sabato musicale oggi mi allontano dalla facile commercialità per rimanere però a tema tutto femminile (che non serve sicuramente a nulla a fronte della cronaca nera, ma oggi mi andava così) con Aurora la cui canzone del 2016 THROUGH THE EYES OF A CHILD la si può ascoltare durante Adolescence, la miniserie di Netflix che tanto sta facendo parlare di sé per il tema di attualità da una parte (femminicidio anche qui addirittura in ambito scolastico come sentito proprio di recente ai TG) e per il modo tecnico con cui è realizzata dall'altra, e alla quale dedicherò presto un post.

Dalla radio e dal 2019 invece mi è arrivata questa avventura onirica di Grimes (come lo è anche il videoclip) ascoltata durante Il Volo Del Mattino con Fabio Volo su Radio Deejay e intitolata SO HEAVY I FELL THROUGH THE EARTH che mi ha raggiunto in replica notturna mentre guidavo, perciò ancora più onirica. 
Concludo sempre al femminile, ma andando molti anni più indietro nel tempo, precisamente nel 1970, come se avessi una DeLorean equipaggiata con il flusso catalizzatore, con Dusty Springfield e la sua super raffinata SPOOKY,

ascoltata anche questa di recente, ma non ricordo in quale frangente. 
Poco importa però. 
Buon weekend. 

venerdì 4 aprile 2025

NASCE IL COMPUTER WORLD, PROPRIO COME CANTAVANO I KRAFTWERK

 Era il 4 aprile del 1975 quando due tizi molto nerd che di nome fanno Bill Gates e Paul Allen, fondavano ad Albuquerque una società che, dopo alcuni cambi di nome, si chiamerà definitivamente Microsoft e sarà destinata a cambiare radicalmente il mondo dei computer.


Certo, bisogna anche dire che l'anno successivo un'altra coppia di nerd, cioè Steve Jobs e Steve Wozniak, creavano invece la Apple, da sempre in contrapposizone alla Microsoft e i cui prodotti, a detta di chi li utilizza, sarebbero molto più affidabili anche se più costosi. 
Tuttavia ho visto personalmente andare in crisi anche dei Mac mentre venivano utilizzati per scopi musicali, ma certamente le percentuali di incidenti saranno minori. 
Da allora son passati 50 anni e nel frattempo i computer sono diventati protagonisti di moltissimi film, magari anche in situazioni romantiche improbabili come succede in ELECTRIC DREAMS oppure fantapolitiche come in WARGAMES, con la particolarità che i prodotti Apple fanno spesso da spoiler nel cinema poiché, per un accordo misterioso, i villain non devono mai utilizzare IPhones (fateci caso in GLASS ONION - KNIVES OUT) come dire... io sono il bene e Android è il male... 
Ma probabilmente il papà di tutti i computer di una certa rilevanza lo aveva già scritturato qualche anno prima Stanley Kubrick ed era il loquace impiccione ficcanaso nella foto qui sotto.


giovedì 3 aprile 2025

CONCLAVE: PRIMA O POI S'AVRÀ DA FARE

 Uno dei film candidati agli Oscar 2025 è stato Conclave, dove si racconta dell'improvvisa morte del Santo Padre e dell'elezione del suo successore.


Al momento la prima parte l'abbiamo scampata dato che Papa Francesco, dopo un ricovero che ha dato voce a diversi misteri e ipotesi di complotto, è tornato a "casa" seppure non ancora del tutto in forma, ma casualmente sono caduti proprio ieri i vent'anni della morte di Papa Giovanni Paolo II, quindi rimaniamo in tema. 
Il film Conclave, ma tutto attaccato, cioè non nel senso dei Flintstones,

e che mostra un nutrito cast da Ralph Fiennes al nostro Sergio Castellitto, Stanley Tucci, Isabella Rossellini, John Lithgow, fa fare un "giro" dietro le quinte di quella che è tutta la procedura di elezione del nuovo Papa, certo, romanzando un po' il tutto, ma forse nemmeno troppo con intrighi e sotterfugi, nonché colpi di scena non da poco, che dai... quell'ambiente mica crediamo che sia tutto preghiere, canti e devozione, eh?

Forse cala solo un po' il ritmo nella parte centrale, ma la recitazione resta sempre ad altissimi livelli (non sono comunque mancate alcune critiche negative per certi cliché, ma ci stanno). 
Al che mi domando ancora una volta se ANORA fosse davvero il film che meritava cinque Oscar. 
E so per certo che molti, fra cui Ale Cattelan e Antonella Clerici, hanno quel mio stesso dubbio. 
Quindi ripeto ancora una volta che non faccio il critico cinematografico di professione per cui probabilmente non capisco una mazza.
Ma sto bene così. 

mercoledì 2 aprile 2025

BRUTTE NOTIZIE DA PARTE DI BATMAN, JIM MORRISON E IL SANTO

 Eh, lo sapevamo tutti che Val non era più in gran forma da tempo, ma perlomeno pareva che fosse guarito da quel cancro alla gola che lo aveva colpito nel 2014, e comunque, nonostante il grave malanno che comportava importanti problemi alla voce, non aveva rinunciato a tornare nel ruolo di Iceman in TOP GUN MAVERICK.


Adesso a 65 anni se lo è portato via una polmonite il Val Kilmer che ci ha tenuto compagnia sia interpretando il Re Lucertola in The Doors di Oliver Stone, che sotto la maschera di Batman diretto da Joel Schumacher in uno di quei DUE FILM poco compresi soltanto perché Tim Burton aveva dato quella nota dark che adesso tutti volevano, dimenticando però la trashissima e coloratissima serie tv degli anni 60 verso la quale il regista aveva invece preferito indirizzarsi.

E, tanto per rimanere sul fantasy tra tutti i film da lui interpretati, era stato anche lo sbruffone, ma coraggioso, Madmartigan in Willow del 1988 diretto da Ron Howard (non c'entra con il personaggio dell'universo di Star Wars), con anche un tentativo di rinverdire i fasti de Il Santo, ma lì aveva dovuto scontrarsi con il colosso Roger Moore che il suo Simon Templar lo aveva anche portato nel carattere della sua incarnazione di James Bond, quindi davanti a tale istituzione non poteva esserci gara. 
Ci mancherà molto Val. 
Di tutt'altro mondo invece, cioè quel mondo che vent'anni esatti orsono vedeva la scomparsa di Giovanni Paolo II, faceva parte Suor Paola D'Auria

che Fabio Fazio aveva reso famosa come inviata sui campi di calcio, essendo lei tifosa della Lazio, ai tempi di Quelli Che Il Calcio.
Suor Paola aveva 77 anni. 
Addio Suor Paola e Val. 

AMARCORD: DUE ANNI PER VINCERE L'OSCAR

 Amarcord di Federico Fellini è del 1973, ma solo due anni dopo ricevette il giusto riconoscimento internazionale vincendo l'Oscar come ...