lunedì 28 ottobre 2024

C'ERA DUE VOLTE IN AMERICA

 Da oggi torna nei cinema, rimasterizzato in 4k, C'Era Una Volta In America di Sergio Leone e ci resterà per tre giorni apposta per celebrare il quarantesimo anniversario del film.


L'edizione che vedremo (o rivedremo a seconda dei casi) è quella da 251 minuti, cioè la più lunga di quelle che sono state editate. 
Ricordo che la prima versione, quella più corta, venne accolta male negli states perché non si capiva bene la vicenda proprio per la mancanza di molte scene tagliate via malamente solo perché certi film così lunghi non erano lo standard degli anni 80, ed anche il montaggio non aveva convinto specialmente il regista. 
Discorso che avevo fatto già a febbraio in un POST dove trovate un po' di tutto su questo film, dagli attori alla musica e non mi sembra il caso di ripetere tutto pari pari dato che ho messo il link apposta. 
Quindi se andrete al cinema a rivedere le vicende di Noodles e Max, ritroverete anche il faccione di DeNiro, in una di quelle classiche inquadrature in campo super ravvicinato, tipico da Sergio Leone, "col sorriso che si allarga piano piano" 

(come diceva Daniele Silvestri, ma "più indiano"), e vi auguro già adesso una buona visione... da gustare mettendosi comodi. 

domenica 27 ottobre 2024

I CASI DELLA GIOVANE MISS FISHER: NON GIUDICARE UNA SERIE DALLA LOCANDINA

 Scorrendo un'app con i programmi tv (ricordo a proposito che ieri sono stati gli 80 anni della nascita della nostra emittente nazionale come Rai dopo essere stata la radiofonica Eiar, ma le regolari trasmissioni televisive partiranno solo dieci anni dopo) mi capitava spesso di vedere che su Rai Premium andava in onda in replica I Casi Della Giovane Miss Fisher (prima era su Rai 2) dove lei, la miss, nelle immagini mostrate, è molto carina in outfit da swinging London, così una sera, curioso come un gatto, sono andato a cercarlo su Raiplay e ho guardato il primo episodio della prima stagione.


La serie è australiana, è ambientata a Melbourne ed, essendo l'Australia una colonia britannica, ecco spiegato l'outfit della bella protagonista. 
Purtroppo però le mie aspettative che mi facevano pensare a qualcosa di brioso come tipo La Fantastica Signora Maizel, sono state deluse poiché nonostante una bella confezione ho visto una cosa che dovrebbe essere un giallo, ma coperta da talmente tanto miele da risultare stucchevole e nauseante. 
La situazione poi non mi era nemmeno nuova dato che la detective snobbata dai colleghi maschi solo perché donna è stata poi portata in video in diverse salse e molto meglio di così, da ENOLA HOLMES a MISS SCARLET AND THE DUKE, per citare le migliori versioni più recenti che ho visto (su LIDIA POET avevo invece espresso il mio parere), mentre di questa, nonostante sia del 2019, perciò antecedente, non ne conoscevo l'esistenza, e forse un motivo c'era. 

sabato 26 ottobre 2024

TERMINATOR: TUTTO COMINCIÒ COSI

 Settimana piena di musica nei post questa, tra musical, Paul McCartney, Supertramp, Renato Zero e Mia Martini, perciò oggi, 26 ottobre, dedico il post odierno a Terminator che usciva nelle sale americane, con il "The" davanti,


proprio 40 anni fa facendo nascere pure tutta una serie di film scrausi, cioè delle brutte imitazioni in style Asylum (che ancora non esisteva), e partire un vero e proprio franchising ufficiale assolutamente non previsto, ma che però per mio conto si è fermato al secondo episodio e tutto il resto poteva anche non esistere, salvando solo la bellezza di Kristanna Loken nel terzo.

James Cameron iniziava da qui (come film fatto e finito) la vicenda tra passato e futuro che si intersecano e Arnold Schwarzenegger era un perfetto cyborg assassino, mentre dal secondo episodio sarà un modello di terminator identico, ma fedele bodyguard del piccolo Kyle Reese. 
Scene cult che sono rimaste iconiche, e anche replicate in altri film come M3gan, ce ne sono un sacco, e la mia preferita è l'autoriparazione del braccio meccanico.

Si, è vero che sto riprendendo in parte un POST di qualche mese fa, ma quella volta l'argomento principale era un'altro, mentre oggi scrivo direttamente per i 40 anni di questo film e la sua saga. 
In Italia per vederlo dovremo aspettare il 15 gennaio dell'anno successivo e lo sentiremo anche con qualche errore di doppiaggio, ma che lì per lì non darà nemmeno troppo fastidio, forse perché all'epoca eravamo meno pignoli e rompiballe. 

venerdì 25 ottobre 2024

TRA SUPERTRAMP E RENATO ZERO, CHI SI METTE IN MEZZO?

 Questa settimana, tra Paul McCartney e musical, c'è stata tanta musica nei post, così come ce n'è anche oggi, perché proprio oggi compie 50 anni il terzo album dei Supertramp dal titolo Crime Of The Century.


Il duo compositivo Hodgson-Davies in quel periodo stava andando a gonfie vele verso quello che in pochi anni sarà il loro più grande successo commerciale e molto più pop, ovvero Breakfast In America che distava da questo ancora due dischi di mezzo. 
Qui invece l'atmosfera è ancora pregna di quel progressive portato in Italia dai vari Genesis, Yes, E.L.P. eccetera, e genere, nel caso particolare dei Genesis, che stentava a decollare in patria coperto com'era dal fenomeno punk. 
Ci vorrà l'apprezzamento dei nostri compatrioti per far capire agli inglesi che anche questa è musica, anche se non la ascolti necessariamente in un pub dove ne esci sverso di birra. 
Chicca del disco che si apre con SCHOOL, che ho postato lassù in alto, è la canzone DREAMER

che il nostro amico Renato Zero, nel suo Zerofobia, aveva fatto diventare SGUALDRINA cantandola con quella sua voce roca grossa che usava all'epoca, in netto contrasto con il makeup e i costumi sfavillanti, ed esattamente al contrario dell'originale che si fregiava invece del famoso falsetto spinto di Roger Hodgson.

Due versioni molto differenti nel testo, ma musicalmente identiche, che a me piacciono entrambe e, anzi, devo confessare di aver conosciuto per prima la cover fatta da Renatino perché di Zerofobia avevo la cassetta che girava di brutto nel mio Philips K7. 
Si, perché era lo stesso album di Mi Vendo e Il Cielo...
E nello stesso anno di Renato, anche Mia Martini non ti fa pure lei una cover dei Supertramp?

Dal loro album del 1977 Even In The Quietest Moment che conteneva infatti il singolo GIVE A LITTLE BIT, la nostra indimenticabile cantante, come lato B di Per Amarti, canzone che porta il testo di Bruno Lauzi e la musica di Maurizio Fabrizio, pubblica la sua versione in italiano di quello stesso singolo della band inglese che diventa, grazie ad Ivano Fossati, SE FINISSE QUI.

E scusa se è poco... 

giovedì 24 ottobre 2024

E ADESSO... MUSICAL!

 Oggi abbiamo due addii nel mondo del cinema con uno molto legato al musical. 


La prima infatti è Mitzi Gaynor, attrice, cantante e ballerina di musical, genere che di solito apprezzo molto anche se a certe persone può sembrare strano perché mi conoscono per cose ben più tamarre. 
Anzi a proposito di quei film musicali degli anni 50 tipo di Fred Astaire e Ginger Rogers, qualcuno si ricorderà che ce li mandava in onda la Rai tanti anni fa all'ora di cena (mi sembra, ma non sono sicuro, che fossero divisi in due parti) e forse è da lì che ho assimilato il genere. 
Ma torniamo a focalizzare l'attenzione su Mitzi che ebbe un certo riscontro su pellicola appunto in quegli anni 50, dedicandosi successivamente al teatro.
Il suo film più noto è senza dubbio SOUTH PACIFIC del 1958, musical della ditta Rodgers & Hanmerstein ed il maggior incasso mondiale di quell'anno


dove era la protagonista al fianco del nostro Rossano Brazzi (ci sarà anche un remake con Glenn Close nel 2001), ma era già stata, come non protagonista, nel cast dell'altro musical tutto piume e lustrini Follie Dell'Anno del 1954, il cui titolo originale sarebbe stato There's No Business Like Show Business (cioè tutta un'altra cosa, ma ormai sappiamo come funzionava dalle nostre parti) dove la star era invece Marilyn Monroe che però per questo film aveva avuto i critici contro che la consideravano come la sua peggior interpretazione. 

La Gaynor poi era apparsa anche nel drammatico, anche se sempre musicale, Il Jolly È Impazzito con Frank Sinatra. 
Mitzi aveva 93 anni. 
In Italia invece è morto domenica scorsa all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, l'attore Adamo Dionisi dove era stato ricoverato per una malattia contro la quale stava combattendo da molto tempo.

Adamo aveva 59 anni e con il musical non c'entra nulla poiché era conosciuto soprattutto per il ruolo del boss Manfredi Anacleti, che aveva interpretato nel film del 2015 Suburra, di Stefano Sollima, e poi anche nella serie omonima del 2017, di Netflix. 
Ma non era stata tutta rose e fiori la vita di Adamo che, prima di fare l'attore, era stato capo degli Irriducibili, gli Ultrà della Lazio, ed era pure stato arrestato per spaccio di droga. 
Fu proprio durante il soggiorno nel carcere che partecipò a delle rappresentazioni teatrali come casualmente accadeva nel film con Antonio Albanese GRAZIE RAGAZZI (ma quella era una storia che rifaceva il soggetto di un film francese perciò non c'entrava con lui), dopodiché oltre che da Sollima, sarà diretto anche da registi come Abel Ferrara, Paolo Virzì e Matteo Garrone. 
Addio quindi a Mitzi e Adamo. 

mercoledì 23 ottobre 2024

GIVE MY REGARDS TO BROAD STREET: IL PASSO FALSO DI UN BEATLE NEL CINEMA

 Mentre Giorgia Meloni ha appena festeggiato ieri il suo secondo anno da premier stabilendo anche il primato di prima donna che ricopre tale ruolo in Italia, mentre nel Regno Unito Margaret Thatcher e Theresa May hanno già fatto la loro parte, si, anche di danni, come la biondina da noi, se vogliamo dirla tutta parlando, fra le altre cose, dei soldi spesi per la faccenda migranti in Albania che ha mostrato già delle pecche ancora prima di partire (ma non c'è nessuna intenzione misogina o xenofoba nelle mie parole, sia chiaro), oggi è proprio dei nostri amici inglesi che si parla qui poiché il 23 ottobre del 1984 usciva nelle sale britanniche Give My Regards To Broad Street,


il film interpretato da Paul McCartney & Co. (Ringo Starr, Tracey Ullman, Linda McCartney, Barbara Bach, Bryan Brown) mentre in Italia arriverà solo nel 1987 con il titolo accorciato semplicemente in Broad Street e finirà praticamente inosservato. 
La pellicola infatti è stata mal accolta dalla critica e ha ottenuto uno scarso successo al botteghino (giusto per non dire flop), ma ha ricevuto apprezzamento per la colonna sonora di McCartney, che comprende brani celebri come NO MORE LONELY NIGHTS,

singolo di grande successo creato apposta per il film dove suona come ospite David Gilmour, con anche nuove versioni di brani famosi dei Beatles. 
Con questo film Paul è tornato a recitare dopo i due degli anni 60 insieme a tutti i Beatles diretti da Richard Lester. 
Il cartone animato YELLOW SUBMARINE invece, seppure meraviglioso, non conta molto poiché i Beatles erano doppiati da altre voci e loro apparivano in video solo in un brevissimo istante filmato sul finale. 
Poi Paul lo rivedremo più che altro in camei come quello fatto nella saga di Jack Sparrow.

Questo perché dopo il flop di Give My Regards to Broad Street, McCartney si sarebbe dedicato esclusivamente alla musica per i successivi anni. 
Tutto sommato però il film può essere considerato un'opera interessante per gli appassionati della musica di McCartney e per chi vuole conoscere meglio i suoi interessi e le sue influenze artistiche seppure in sé, abbia ben poche pretese e sia appunto destinato soprattutto ai fans. 
Diretto da Peter Webb il film non è altro che un sogno dove Paul cerca di recuperare le registrazioni di un album che gli sono state rubate, incontrando lungo il cammino vari personaggi e interpretando numerose canzoni, spesso con immagini e situazioni fantasiose come quelle che accadono appunto nei sogni, come si vede nella foto autografata.

Tra le curiosità sul film, si può citare il fatto che McCartney abbia scritto la sceneggiatura del film, oltre ad aver curato personalmente la colonna sonora. 
Oggi, come tanti flop del passato, il film è considerato un cult movie tra i fans più accaniti di McCartney e della musica degli anni '80 e vale comunque una visione... o un ascolto, ecco. 

 

martedì 22 ottobre 2024

WOLFS - LUPI SOLITARI (CHE RISOLVONO PROBLEMI)

 In origine c'era un solo Mr. Wolf, quello di Pulp Fiction interpretato da Harvey Keitel, ma nel 2024 succede che tale personaggio si sdoppia grazie a George Clooney e Brad Pitt in Wolfs.


La grossa differenza fra i due film è che in quello di Tarantino Mr. Wolf "risolveva i problemi" dando solo le indicazioni a quelli che in quel momento ne avevano bisogno (Travolta, Jackson e lo stesso Quentin), ma senza muovere un dito. 
Nel film di Jon Watts invece George si sbatte non poco per risolvere quel problema per cui è stato chiamato in causa, mentre Brad lo percula a più non posso nelle prime sequenze che già ti fanno capire che non si tratta di un vero e proprio thriller. 
Cioè di fondo lo è, ma con tanta ironia che i due ci mettono a piene mani vista anche la grande amicizia che c'è fuori dal set fra quei due testimonial di caffè ormai da molto nelle nostre case con i prodotti che pubblicizzano (capsule e macchinette).

L'amicizia, l'intesa la si sente in ogni fotogramma di una pellicola perfetta che non ti annoia nemmeno per un secondo anche grazie ad una durata decente (1 ora e 45). 
E il fatto che i due abbiano quel nome d'arte di Wolf spiega anche quello che, specie con l'aggiunta del solito titolo italiano non richiesto, sembrerebbe un errore di ortografia dato che lupi in inglese sarebbe Wolves.

Su Apple Tv... What else? 

C'ERA DUE VOLTE IN AMERICA

 Da oggi torna nei cinema, rimasterizzato in 4k, C'Era Una Volta In America di Sergio Leone e ci resterà per tre giorni apposta per cele...