Compie 30 anni un film "no-strano" che appunto usciva il 15 dicembre 1995 e sto parlando di Viaggi Di Nozze
con il Carlo Verdone di allora che, come il Dustin Hoffmann cantato da Carboni, non sbagliava un film.
Anche qui Carlo era multiforme nei suoi personaggi interpretati in tre distinti episodi
dove sicuramente i più iconici erano il rigoroso e attaccatissimo al lavoro Raniero con la neo moglie Fosca/Veronica Pivetti e il coatto arricchito Ivano che cercava tutti i modi di "farlo strano" con Jessica/Claudia Gerini.
Campione di incassi di quel Natale, "stranamente" aveva pure surclassato la Disney che quell'anno si giocava POCAHONTAS facendolo uscire da noi già a fine novembre.
Del Verdone più recente, quello meno "strano", invece parliamone il meno possibile...
Anche oggi posso augurare un buon compleanno ad un cantautore e musicista tra i più originali del panorama italiano, noto per le contaminazioni tra vari generi, e tra questi ultimi il folk, il latinoamericano e il jazz, e, per non farsi mancare nulla, anche per la letteratura.
Si tratta di Vinicio Capossela, nato ad Hannover 60 anni fa, nella Bassa Sassonia, da genitori irpini emigrati in Germania. Lanciato da Francesco Guccini, pubblica il primo album nel 1990 e vince la "Targa Tenco", ma sarà con il terzo che raggiungerà l'airplay radiofonico con CHE COSS'È L'AMOR, pezzo irresistibile finito anche in uno spot Barilla, mentre la sua E ALLORA MAMBO dal secondo LP fa da colonna sonora al film Non Chiamarmi Omar. Come dicevo lassù, oltre ad essere polistrumentista Vinicio è anche scrittore ed ha concorso per il Premio Strega.
Putroppo legato alla letteratura, ma anche al cinema, c'è anche un addio poiché ci ha lasciati Sophie Kinsella,
pseudonimo di Madeleine Wickham, 51 anni e autrice della saga di I Love Shopping il cui film del 2009 con Isla Fisher (ma anche Krysten Ritter) considero uno dei più divertenti di quella decade.
Sempre nel cinema come attore ha lavorato Mauro Bosco,
ma lo abbiamo trovato anche nel doppiaggio poiché ha dato la voce a James Hong in Grosso Guaio A Chinatown,
quel film tutto matto di John Carpenter dove Kurt Russell era "nato pronto" e canottierato.
Mauro se n'è andato ad 81 anni.
Addio Mauro, Sophie (o Madeleine) e tanti auguri a Vinicio!!!
Giorno davvero speciale oggi perché compie ben 100 anni l'attore Dick Van Dyke.
Come dimenticare la sua celebre DANZA con i pinguini o quella sui tetti nei panni del simpatico spazzacamino Bert, amico della tata più famosa del cinema ovvero Mary Poppins?
Certo lei, perché invece Francesca Cacace (o Fran Fine per gli americani) è la più famosa tata della tv.
Ma oh... non attacchiamo a divagare come al solito perché è di Dick il compleanno, e quindi la MUSICA del nostro sabato riguarda proprio lui, seppure nelle versioni doppiate in italiano. Intanto il suo esordio parte dalla tv negli anni 50 per sfociare poi nel 1964 in questo meraviglioso FILM Disney dove la magia c'era tutta a mani basse. È passato per vie traverse anche nel mondo di James Bond con CHITTY CHITTY BANG BANG, film prodotto da casa Broccoli per la MGM con il chiaro intento di sfruttare il Van Dyke personaggio.
Tornerà in tv negli anni 90 con la serie Un Detective In Corsia e ancora al cinema negli anni 2000 per Una Notte Al Museo dove si rivelava piuttosto cattivello.
Lo rivedremo anche in IL RITORNO DI MARY POPPINS dove interpreta Mr. Dawes Jr, a capo della Grande Banca Dawes Di Credito, Risparmio E Sicurtà, e anche lì si esibirà in un balletto, ma in qualche passaggio con l'aiuto di uno stuntman.
Purtroppo in questo sequel la magia Disney non aveva funzionato granché, ma ciò che conta è che oggi possiamo augurare buon compleanno a Dick e ballare almeno virtualmente con lui.
Esce oggi in vista di Natale (metti anche oggi come IERI che vuoi fare un regalo) la riedizione di Wish You Were Here dei Pink Floyd in un periodo che da ambo le parti (Waters e Gilmour) le nuove produzioni non brillano certo più come ai bei tempi di quel momento così speciale per la band inglese.
Tra le chicche di questa costosissima edizione che è disponibile in diversi formati e con un sacco di gadgets allegati, c'è la ristampa del 45 giri di Have A Cigar che era stato pubblicato solo in Giappone.
CANZONE questa in cui ha cantato come ospite Roy Harper per sostituire Roger Waters che quel giorno non ci prendeva il verso dopo avere registrato già diverse takes di cui UNA con le voci sovrapposte sua e di David Gilmour.
In effetti, analizzando il testo del brano, rimane persino coerente che a cantare non sia nessuno di loro poiché le parole sono quelle di un discografico senza scrupoli che si rivolge alla band e chiede pure chi di loro sia Pink.
Manco a dirlo, Roger in seguito sosterrà che comunque la versione cantata da lui era meglio di quella di Roy. Ci sono anche 16 tracce live prese da quei bootleg del 1975 di cui ultimamente già MOLTI ALTRI erano entrati a far parte della discografia ufficiale.
Ritengo che oggi non sia il caso di rimettere nel post le canzoni contenute nel disco poiché già in passato ho tributato il giusto verso i Pink Floyd di questo album in diverse occasioni e quindi ho messo tutti i link a riguardo.
Fatto sta che il disco rimane una presenza costante nelle classifiche di tutti i tempi e ha APPENA COMPIUTO 50 anni.
Chi lo avesse acquistato nel 1975 ricorderà che si presentava avvolto nel cellophane nero con un adesivo di due mani meccaniche sopra ai 4 elementi di terra, aria, acqua e fuoco, cioè l'immagine della copertina del 45 giri lassù in alto.
Solo aprendo la confezione poi vedevi la famosa FOTO dell'uomo incendiato.
Tuttavia, chi ha in casa quella edizione o quelle successive sempre in formato standard, ha già detto che di tale super costoso box non ne sente proprio il bisogno. Neppure io...
La raccolta “Wish You Were Here 50” offrirà una nuova e appassionante prospettiva su uno dei dischi più iconici e amati della band. L'edizione celebrativa include infatti diverse rarità da scoprire. “Wish You Were Here 50” verrà pubblicato in vari formati: 3LP, 2CD, Blu-ray, digitale e cofanetto deluxe. È disponibile il preordine ( qui ).
“Vorrei che tu fossi qui 50”
Tracklist e versioni:
* mai rilasciato ufficialmente prima
DIGITALE
“DISC 1” – Album originale
Brilla, diamante pazzo (punti 1-5) Benvenuti alla macchina Fuma un sigaro Vorrei che tu fossi qui Brilla, diamante pazzo (punti 6-9)
“DISCO 2” – Tracce bonus
Bicchieri da vino (2:13) Prendi un sigaro (versione alternativa) Wish You Were Here (con Stéphane Grappelli) Shine On You Crazy Diamond (prima versione strumentale, mix approssimativo) * The Machine Song (demo di Roger) * The Machine Song (demo n. 2, rivisitata) * Wish You Were Here (ripresa 1) * Wish You Were Here (mix strumentale Pedal Steel) * Shine On You Crazy Diamond (punti 1-9, nuovo mix stereo) *
Natale si avvicina ed è tempo di pensare ai regali, magari mirati verso le preferenze della persona a cui tale regalo verrà dato.
Bene, nel mio caso un regalo gradito potrebbe essere questa nuova graphic novel dedicata a Quentin Tarantino dove ogni capitolo porta il titolo di un suo film e ne spiega la gestazione, i retroscena, e tutto quanto c'è dietro alle pellicole del regista amato perché senza tante paturnie per la testa, e anche discusso perché secondo alcuni sta solo cavalcando da anni il trash, lo splatter e altro degli anni 70 senza dare nulla di nuovo.
Queste qui sopra sono alcune tavole del volume e se non me lo regala nessuno lo farò io stesso.
Quel 10 gennaio del 1975 viene ricordato dai nostalgici fricchettoni come il giorno della prima uscita live dei GRATEFUL DEAD,
la band di Jerry Garcia (morto nel 1995) che quella sera calcava il palco del The Fillmore, locale di San Francisco tuttora in attività.
Anche la band, già passata da queste partì in occasione della morte del bassista PHIL LESH, era californiana (per la precisione venne fondata a Palo Alto) e faceva parte della scena musicale che allora gravitava a San Francisco dove proprio lì per un pò di tempo hanno anche gestito una comune che, in pieno spirito hippie, dava sostentamento a chi ne aveva bisogno.
Questo finché gli impegni live non divennero troppo pressanti.
Quei live i loro dove il rock psichedelico, grazie anche all'uso di sostanze particolari, che già buttava le basi del sound west coast, estendeva i brani con lunghe improvvisazioni strumentali che poi sfociavano nella canzone successiva come fosse una suite senza interruzioni.
In tutto questo c'entra anche il cinema perché Martin Scorsese, da sempre legato alla musica dopo aver diretto film su THE BAND, BOB DYLAN e Rolling Stones, nel 2021 aveva buttato lì l'ipotesi di fare un film sui Grateful Dead dove Jerry sarebbe stato interpretato da Jonah Hill, ma poi tutto è rimasto a livello di idea.
Peccato perché sarebbe stato interessante vedere la band tra vita privata e concerti tipo come in The Grateful Dead Movie, film del 1977 diretto anche dallo stesso Jerry e che lo scorso 14 agosto è tornato in versione IMAX nelle sale per pochissimo tempo.
Concerti quelli dei Grateful che spesso erano gratuiti, sempre secondo lo spirito hippie che a pensarci adesso pare impossibile.
Anzi, al contrario di quanto succederà poi negli anni a venire, era la stessa band che chiedeva al pubblico di fotografare, filmare, registrare i loro concerti affinché fossero di tutti.
Figurati adesso con Elodie che si incazza se la riprendi magari un pò troppo da vicino lì sotto (è successo, si).
Ecco, quel punto di vista della band invece era che, oltre ad apparire generosi verso il pubblico, tutto ciò si rivelava anche un grande mezzo di promozione poiché allora mica c'erano i social dove postare le foto e i video dei concerti.
E una cosa certa era che nessuno dei gestori dei locali dove i Grateful Dead avevano suonato, aveva mai chiesto alla band "Ma quanta gente mi porti?”.
La prima scena con cui si apre questo primo blocco della nuova stagione di Stranger Things mostra Vecna finalmente doppiato in italiano senza quell'effetto da pentito della mafia che gia avevo criticato nella SCORSA STAGIONE perché non si capiva una mazza.
Evvediche a volte qualcuno ha letto il post?
Che sia davvero cosi, o no, stavolta per gustare la serie in tempo reale di pubblicazione servono ben tre mesi di abbonamento a Netflix (ma nooo... lo fanno per far aumentare l'hype... si, credici).
Certo, se preferisci puoi aspettare gennaio e vedere la stagione in una botta sola, ma nel frattempo devi vivere in una bolla isolato da tutti i social che ti spoilerano ogni cosa.
Insomma adesso troviamo i nostri amici che nella storia hanno dai 17 ai vent'anni, mentre in realtà alcuni hanno pure superato la trentina, e forse è per questo motivo che Millie Bobby Brown è tutto il tempo vestita infagottata in quel modo inguardabile
di cui la costumista dice di essersi ispirata a Josh Brolin nei Goonies, ma davvero ci si mettevano gli shorts sopra ai pantaloni?
Vabbè, ricordiamo che Superman e anche Batman avevano la mutanda sopra alla tuta.
Forse tale outfit di Undici è per confondere lo spettatore e fargli credere che la Millie sia ancora una ragazzina mentre invece adesso è sposata e pure mamma.
Comunque di cose già in questo primo blocco di episodi ne succedono, in particolare a Will,
ma a mio parere c'è anche un pò di noia per troppa lentezza in certi momenti dialogati.
E poi muovo una critica sul l'animazione dei Demogorgoni che pare di vedere la prima serie di Goldrake tutta scattosa.
Ah, ma magari adesso i Duffer Bros. mi verranno a dire che cosa ne voglio sapere io, che quelli si muovono proprio così, che mica l'ho mai visto un Demogorgone dal vero.