Ecco tornato Blackout con la seconda stagione terminata appena in tempo la settimana scorsa, che in questa non ce n'è più per nessuno con Sanremo iniziato ieri (si, ne parlerò a breve), e secondo blocco che porta come titolo anche Le Verità Nascoste, quasi come un album delle gloriose Orme, pilastri del prog italiano.
E proprio sulla musica che accompagna le scene devo aprire subito una parentesi perché in parecchi momenti sembra un copia-incolla del bellissimo tema finale di
INCEPTION che in fin dei conti ci sta anche bene in questa fiction distopica.
Distopica poiché racconta di qualcosa accaduto fuori dalla Valle del Vanoi in Trentino dove sono bloccati i nostri protagonisti dalla
SCORSA STAGIONE.
Qualcosa che sembra apocalittico perlomeno da quello che viene fatto capire a spizzichi e bocconi.
Stavolta arriva pure un elicottero e tutti a fare il trenino peppèpeppèpeppè che finalmente si torna a casa dato che apparentemente i nuovi arrivati dovrebbe soccorrere i sopravvissuti, ma qualcosa o qualcuno impedisce che tale proposito venga portato a termine.
O magari quelli che sono arrivati non sono veri soccorritori, ma gente in fuga da quel qualcosa aldilà delle montagne, qualcosa di non detto (quelle verità nascoste)?
Tutto rimane non spiegato del tutto con ancora qualche morte più o meno misteriosa in più che non guasta mai e non impegna, che tanto sono personaggi secondari... tranne uno, ma non aggiungo altro.
Peccato per i tanti momenti "molli" tipici da fiction italiana che allungano il minutaggio senza poi portare granché ai fini della sceneggiatura, e lunga vita ai telecomandi che permettono di alzare il volume durante i bisbigli, e sono tanti.
Ma pare che al fruitore medio della tv generalista piacciano le cose fatte così e quindi tocca tenercele.
Comunque da come termina l'ultimo episodio, la storia parrebbe bella che finita lì senza dare troppe spiegazioni, come dicono anche gli autori e Luca Barbareschi che produce il tutto.
Almeno per ora, ma non si sa mai...