martedì 11 agosto 2020

PER LA SERIE NOTTE HORROR: SGT. PEPPER'S LONELY HEARTS CLUB BAND - IL FILM: BRUTTO SI, MA PARLIAMONE

L'avevo detto che prima o poi l'avrei visionato e l'ho fatto anche prima di ogni aspettativa. Cosa si può dire di questo malfamato film? Innanzitutto servono un po' di informazioni preliminari (me l'han sempre detto che i preliminari sono importanti 😀).
Allora... Alla fine degli anni 70 Robert Stigwood della RSO RECORDS fa il colpaccio tra film e dischi con La Febbre Del Sabato Sera e con Grease ad un solo anno di distanza. Se si contano anche Jesus Christ Superstar e Tommy di qualche anno prima, viene da pensare che il nostro amico sia uno che ne capisce di musica e cinema e com'è, come non è, riesce sempre a trasformare in oro quello che tocca. Preso così da un delirio di onnipotenza il Robert decide di mettere le mani su qualcosa di sacro e inviolabile come Sgt. Pepper dei Beatles e fare un film tutto cantato, eccetto le poche parti recitate da George Burns, prendendo spunto da un musical che aveva avuto un discreto successo in teatro.
Chiama gli ormai strafidati Bee Gees ai quali aggiunge Peter Frampton e crea la nuova Banda Dei Cuori Solitari,
mentre affida ad Aerosmith (seconda scelta dopo i Kiss che erano impegnati a far QUESTO!), Earth Wind & Fire spaziali come sempre, Alice Cooper baffuto che pare Machete, Steve Martin ancora di colore grigio, Donald Pleasence parrucchinato da panico e molti altri, l'esecuzione di numeri musicali basati su canzoni tratte da Sgt. Pepper, Revolver e Abbey Road, fino alla scena finale con un maxicoro che contiene decine di grandi nomi della musica da Tina Turner a Dolly Parton per nominarne un paio, come dire "nella sceneggiatura non c'era un posto ma potete stare qui tutti insieme a far numero".
Addirittura per riarrangiare le canzoni arriva il quinto Beatle, George Martin, per cui sulla carta pareva un vero e proprio kolossal, tant'è che Barry Gibb si lascia sfuggire una dichiarazione che comincia a far storcere il naso a parecchia gente: "Dopo il nostro Sgt. Pepper, quello dei Beatles non sarà mai esistito".
E vedi a gufarsi da soli? Alla sua uscita le cose infatti non sono andate esattamente come tutti speravano e il film è stato spernacchiato e messo alla berlina fino a farlo sparire dalla circolazione.
In effetti non è proprio uno di quei film indimenticabili a causa di una storia che definire favoletta è un complimentone, con un finale affidato ad un dorato Deus Ex Machina, che di nome fa Billy Preston, letteralmente imbarazzante.
Tutto sommato però, a me è piaciuto persino Xanadu di cui tutti parlano male e pure in questo film qualcosa di buono riesco a trovarlo lo stesso in mezzo a tanto kitsch. Primo fra tutti il momento dedicato agli Earth Wind & Fire che con la loro versione di Got To Get You Into My Life rileggono e rivoltano totalmente un brano di Revolver (revolver, rivoltare appunto 😀) rendendolo un classicone loro.
Anche molte altre canzoni si salvano, come la versione di Come Together degli Aerosmith, praticamente identica all' originale, mentre Nowhere Man per esempio diventa troppo melensa e Maxwell's Silver Hammer sottolinea il numero (bruttino) di Steve Martin che più che cantarla la recita, She Is Leaving Home viene fastidiosamente sintetizzata dalle voci delle gynoids del villain (in realtà la cantano i Bee Gees filtrati dal vocoder), insomma c'è del brutto (tanto tanto tanto), ma anche del buono, anche se effettivamente è poco per giustificare un film musicale.
Da notare anche il debutto cinematografico di Carel Struychen, il gigante di Twin Peaks, poi successivamente Lurch nella Famiglia Addams
e in tempi recenti appare ancora in Doctor Sleep, che qui veste invece i panni dello scagnozzo del villain.
Se si aggiunge l'audio monofonico che utilizzavano le sale di proiezone dell' epoca, questo va ancora a sfavore della pellicola che invece ora ho potuto seguire con uno splendido 5.1.
In breve, una pagina di cinema e musica da dimenticare e che consiglio solo se si vuole avere un incontro ravvicinato con il kitsch assoluto (cosa che mi capita di nominare spesso ultimamente), ma che comunque ho visto tutto sommato con piacere, dato che mancava nel mio bagaglio cinematografico. E per parlare di qualcosa, nel bene o nel male, bisogna comunque sapere di cosa si sta parlando.
L'ho già detto QUI e lo dirò sempre😀.

4 commenti:

  1. Caspita, sembra davvero un frullatone indigeribile! Non credo che potrei sopportare la visione, nemmeno per la mitica Dolly Parton... Steve Martin lo avevo sentito cantare nella Piccola Bottega degli Orrori, in effetti più che cantare parla, è sempre la simpatia a salvarlo... Sono d'accordo con te che si debba conoscere tutto però per poter sempre parlare con cognizione delle cose. Ma questo...beh...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dolly Parton appare solo nel coro finale con Tina Turner, José Feliciano e moltissimi altri che ci si può divertire a riconoscere. Frullatone è una buona definizione. Tutto sommato sono soddifatto di aver riempito questa lacuna, dai 😀😀😀

      Elimina
  2. Devo ammettere che manca anche a me nel mio "bagagliaio", prima o poi devo darci un'occhiata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci vuole un po'di buona volontà, ma le canzoni dei Beatles aiutano, anche se alcune sono letteralmente massacrate.

      Elimina

Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

I LOVE RADIO ROCK: L'AVVENTUROSO MONDO DELLE RADIO PIRATA

 Se siete stati deejay, speaker radiofonici, oppure se semplicemente vi piace guardare un bel film, I Love Radio Rock (The Boat That Rocked)...