lunedì 15 aprile 2019

PUPAZZI SENZA GLORIA

Mah... le premesse erano interessanti, e c'era già stato un precedente di grande successo in cui, al posto dei pupazzi, ad interagire con gli umani c'erano i cartoni animati, ed era Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? E questo film di Brian Henson, figlio di Jim, il creatore dei famosi Muppets, sembra quasi un remake della pellicola di Zemeckis, tanto la storia è simile. Ma se in Roger Rabbit tutto era puntato sull'effetto speciale e sul fatto che la scena facesse ridere davvero, anche se qualche indizio sexy la Jessica lo dava di brutto e anche la battuta "Sei contento di vedermi o hai un coniglio sotto il cappotto?" alzava un po' l'asticella , qui si sposta completamente il tiro sullo sconcio/sboccato fin troppo eccessivo in cui solo Melissa McCarthy ci si muove bene, in quanto le sue battute anche negli altri film vertono sempre sul doppio senso sessuale. Certo anche i Muppets non erano esattamente per bambini, nonostante l'apparenza pupazzosa, ma non si andava mai oltre un certo limite. Qui invece, dopo un paio di trovate divertenti (da sorriso a denti stretti) tutto scade nel pecoreccio più noioso di sempre, ripetitivo, fastidioso, nonostante le interazioni coi pupazzi siano perfette al punto da farti dimenticare che non sono veri. In Ted, è vero, si puntava già a questo contrasto tra il tenero peluche e lo sconcio, ma mai così tanto. In più (e adesso scateniamo l'inferno) il doppiaggio di Maccio Capatonda (personaggio che ritengo altamente sopravvalutato) rende il tutto ancora meno sopportabile; d'altronde non ho mai apprezzato la sua presenza all'interno dello Zoo Di 105. Quindi, come recita il titolo italiano che non c'entra una benamata con quello originale, un altro film senza gloria e da dimenticare, che si è preso già anche il suo bel Razzie Award.

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