lunedì 25 novembre 2019

VINILE VS. CD


Quale sarà il supporto migliore per la musica? Il tecnologico cd o il nostalgico vinile, oppure i virtuali mp3, Ogg o FLAC? I dibattiti su tale argomento ci sono sempre, e il ritorno nei negozi dei dischi in vinile, contribuisce ad alimentare le discussioni. Però su tutto ci sono pro e contro. Il vinile ha indubbiamente un suo fascino in quanto la copertina stessa del disco ha una dimensione che rende più gustosa la presentazione del prodotto, difatti alcuni album che si aprono a libro sono vere opere d'arte, basti pensare alle copertine che Roger Dean ha realizzato per gli Yes,

cose che nemmeno i panorami di Pandora, per dire...
Il vinile poi ti fa "vedere" i brani sulla superficie del disco e si può capirne la durata e la dinamica già solo esaminandone il solco. Il vinile "suona" anche con il volume a zero (effetto grammofono) e ti dà l'impressione che sia vivo. 
Per contro, il vinile è delicatissimo e dopo un po' che lo ascolti comincia a "friggere" (ma ci sono persone che adorano proprio questo rumore di fondo... de gustibus... io preferisco sentire il battito del cuore che apre The Dark Side Of The Moon senza altri disturbi sotto). 

Un altro vincolo del vinile è che lo devi ascoltare su un hi-fi come si deve, perché se lo metti su un giradischi comprato alla LIDL, lo massacri e il suono che ne viene fuori è di gran lunga inferiore a qualsiasi altro supporto. 
Inoltre i brani in chiusura del disco vengono sempre penalizzati da un errore di allineamento della puntina con il solco e il suono ne risente parecchio. Era stato questo un cruccio di George Martin perché A Day In The Life era in coda al famoso SGT.Pepper e temeva che non suonasse come doveva.

I cd e i file mp3 hanno dalla loro la comodità del portarseli in giro e di suonare bene sempre, salvo rigature del compact disc, ma quello è normale se ci cammini sopra o li maneggi impropriamente o peggio. C'è da dire che se un disco era nato su vinile, non sempre la rimasterizzazione su cd sarà soddisfacente. The Rise And Fall of Ziggy Stardust di Bowie presenta un missaggio modificato nella versione in cd, dove la voce risulta più "fuori", più presente rispetto al vinile. Eppure si narra che fu proprio David a litigare quasi con il fonico per fare in modo che la sua voce risultasse così, amalgamata nell'insieme della registrazione. 

Nel caso di altri dischi nati in vinile e rimasterizzati in cd, si nota un appiattimento delle dinamiche dei suoni. Le ragioni sono puramente tecniche, bitrate, frequenza di campionamento e balle varie. 
Invece i dischi che nascono ai giorni nostri nascono in digitale, per cui il cd è il loro supporto naturale. Porto ad esempio L'amore e La Violenza dei Baustelle,

che suona in maniera sbalorditiva, (che poi i Baustelle piacciano o meno è un altro discorso... a me piacciono, anche se non proprio tutto quello che fanno). 
E quasi sempre, la versione in vinile di un disco odierno, non suona così bene come il cd, a causa della grammatura del disco, molto spesso troppo sottile, e del sistema di stampa. 
Insomma ci sono pro e contro per entrambi, ma alla fine del polpettone tecnico, quello che conta è che ci piaccia quello che stiamo ascoltando. Non dimentichiamoci che i nostri brani preferiti stavano il più delle volte su cassette scrause registrate dalla radio, aspettando con ansia che trasmettessero la canzone che volevamo. In quel caso non era la qualità che ci interessava, ma il fattore emotivo che ci faceva innamorare di quella musica.
Music was my first love, and it would be my last...

3 commenti:

  1. Infatti se parli di Harvest stai parlando di dischi nati per il vinile. Se vengono riversati in digitale devono rispettare certi parametri tecnici, sennò la resa è nettamente inferiore e si verifica la perdita di dinamica, di corposità del suono. Inoltre si sente anche il fruscio del nastro master. Viceversa i dischi nati in digitale suonano da favola nel loro formato moderno perché sono nati così.
    Magari però sono suoni perfetti, ma contenuti meno entusiasmanti...

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  2. Io sapevo che solo su vinile puoi ascoltare la musica nella sua totalità: tappeto musicale, tutti gli strumenti, le sfumature.
    Però appunto, non penso che oggi, era digitale, non ci sia lo stesso livello anche per altri supporti...

    Moz-

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  3. Probabilmente ti riferisci al fatto che un brano in mp3 suona come l'originale ma viene compresso e vengono tagliate alcune frequenze della registrazione originale, che era analogica nel caso di dischi del passato, frequenze che non sono fondamentali alla riproduzione, ma di fatto non si tratta più della registrazione "completa". Nel caso dei files FLAC o WAV invece si tratta di un formato lossless, cioè senza perdita di informazioni, e difatti sono files di grosse dimensioni che contengono anche tali frequenze.
    Nel caso di un disco fatto oggi, con le tecniche di registrazione odierne, si lavora già su un file digitale, ma sempre lossless, quindi con la gamma sonora integrale, come fosse il disco in vinile.

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