sabato 27 aprile 2024

IL RITORNO DI UNO DEI VERI ROCKETS E ALTRE STORIE

 Oggi nel sabato che di solito viene dedicato alla musica, ho avuto una lieta sorpresa (forse gradita anche ai nostalgici) nel ritrovare Alain Maratrat, il chitarrista (anche secondo tastierista) originale dei ROCKETS storici sempre al lavoro dopo tanti anni.


Esce infatti per lui MY SOUVENIRS, un brano strumentale dove a tratti sembra che i Dire Straits si fondano con l'Alan Parsons Project e il risultato è molto interessante. 
Io ve lo posto qui, ma purtroppo so già che non lo ascolteremo mai su nessuna radio commerciale, anche perché lo strumentale secondo i cervelloni non "tira". 
Diglielo un po' Jean Michel Jarre che se ne usciva con la sua Oxygene negli anni 70, oppure all'Alan Parsons Project con Mammagamma negli 80, o ancora Robert Miles con Children nei 90. 
Ma adesso la radiofonia funziona così se non forse durante le ore serali di Radio2, dove ci si stacca dai canoni promozionali imposti dalle case discografiche. 
Pezzo questo di Alain che potrebbe anche essere benissimo stato presente nel primissimo album degli argentei musicisti francesi (quello verde) dove ancora non compariva il vocoder di LeBartz e molti dei brani erano appunto solo strumentali.

Di tutt'altro pianeta (haha!) è Rhove anche lui con album nuovo al seguito dal titolo Popolari con tour annesso e che dopo Shakerando prosegue il suo percorso che francamente non è il mio genere, però devo dire che ascoltandolo l'intero suo cd, fra i tanti ospiti a fare i featuring, e sto parlando di Emis Killa, Sfera Ebbasta e altri, ci ho ritrovato anche ANNA, quella ragazza di La Spezia che cantava Bando e che tanto mi era piaciuta all'epoca, ma qualcuno aveva travisato quello che avevo scritto nel post. 

La ragazza mi conferma di avere qualcosa di speciale perché, anche senza leggere le note di copertina, quando sono arrivate le sue "barre" mi si è accesa la classica lampadina a farmi capire che questa tipa la conoscevo già e forse è questa la CANZONE che mi è piaciuta di più (o che ho retto meglio, dai) in un disco che farmelo piacere non è esattamente la cosa più facile per me.

Sempre sullo stesso mood è anche RONDODASOSA, anzi forse molto peggio perché costui mi ha innervosito non poco, e non solo per le sue innumerevoli vicende giudiziarie che già da sole non sono certo un buon biglietto da visita, ma l'ho già detto che questo non è il mio genere, salvo in rari casi. 
E quindi per rifarmi le orecchie adesso rimetto su il brano di Alain Maratrat, tié. 

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