domenica 4 agosto 2024

OLIMPIADI DI PARIGI: PARLIAMO DI SESSO

 Queste Olimpiadi francesi hanno già avuto l'evento eclatante della polemica sulla pugile algerina transessuale (ne ho dato un piccolo accenno ieri) che di femminile non ha nulla e che si è scontrata con la nostra atleta invece femmina al 100%, la quale ha abbandonato il ring dopo la prima tranvata presa da quello che è palesemente un uomo, non giriamoci troppo intorno dai.


Fatto sta che questa situazione non si era mai verificata prima, ma sappiamo bene che adesso si guarda più all'inclusività, per non essere tacciati di omofobia, che alla correttezza, cosa che invece nello sport dovrebbe essere la prima cosa che conta. 
Comunque è pur vero che nello sport ci sono sempre stati degli ibridi creati in laboratorio come certe atlete dei Paesi dell'Est, donne all'anagrafe, ma pompate da quantità esagerate di ormoni maschili per raggiungere risultati sempre più esasperati, e anche questa non si può chiamare del tutto correttezza. 
Per cui mi chiedo: vale sempre come sport tutto questo? 
Francamente io, che sportivo lo sono a livello molto amatoriale, considero lo sport una cosa da praticare rispettando le proprie possibilità (e le mie non sono certo olimpioniche) e sicuramente anche i propri limiti perché non capisco che senso possa avere fare imprese degne di Ercole tramite sotterfugi che fanno pure molto male alla salute. 
Cioè non è leale verso gli avversari, ma soprattutto verso sé stessi poiché il cuore è il nostro motore e un motore se lo fai lavorare troppo oltre le sue possibilità alla fine si rompe. 
Ma mentre quello di una macchina se si rompe si può riparare, magari anche con costi altissimi, ma si può, il nostro di motore non ha questa seconda chance e, se si ferma, si ferma e stop. 
Stesso discorso vale per l'uso del doping che purtroppo rovina spesso giovani atleti. 
Anzi in certi casi le squalifiche fanno solo che bene per mettere a riposo un fisico troppo tirato al massimo. 
Tutto questo sport, per così dire, adulterato, sarebbe un po come se si chiamasse ciclismo anche quello fatto sulla bici elettrica, che in Trentino ho noleggiato anch'io ed è divertente, lo ammetto, ma per fare turismo e niente più, ed è ben lontano dall'essere un vero sport. 
Lo sport che dovrebbe essere il Leit Motiv delle olimpiadi alle quali, secondo De Cubertain, è importante partecipare e non vincere. 
Ma probabilmente questa frase obsoleta è opinione di pochi che pensano ormai troppo all'antica in un mondo che guarda avanti, sempre avanti verso non si sa bene cosa. 

2 commenti:

  1. Riguardiamci Momenti di gloria, che in un sito di cinema e musica, centra l'argomento meglio di un arciere coreano.. ahah

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    1. Già mi sta partendo il ralenti sulla musica di Vangelis😜

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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