martedì 17 dicembre 2024

VITA DA CARLO 3: PERCHÉ SANREMO È SANREMO!

 Allora... Devo dire innanzitutto che dopo quel FILM "sóla" (che cerco di dimenticare, ma non ci riesco) avevo diffidato della serie Vita Da Carlo quando stava ancora su Prime Video.


Ma la terza stagione, passata già dalla seconda su Paramount +, vede Carlo Verdone che viene proposto come direttore artistico del Festival Di Sanremo e la cosa mi ha messo una certa curiosità dato che sono uno dei pochi che dice apertamente che Sanremo lo guarda ancora, ci sia chi ci sia.
Certo, con l'aiuto di Raiplay però, così non mi tocca fare le ore piccole, ma questo è un'altro discorso. 
Quindi vedere Carlo Verdone, che in realtà ha davvero qualche legame con la musica perché suona la batteria (lo ha fatto anche con Venditti), impegnato in una faccenda che già di suo desta il mio interesse è una cosa di cui non mi sentivo di saltare a pié pari.

Anche perché questo Festival così come lo conosciamo sembra che prima o poi potrebbe anche cambiare aspetto dato che si parla di altre città interessate alla manifestazione, quindi potrebbe non essere più solo legato alla cittadina ligure in provincia di Imperia (da tempo viene chiamato infatti Festival Della Canzone Italiana, seppure l'attenzione sia sempre più puntata sul personaggio che sul brano in gara), ma anche finire sotto qualche altra rete televisiva dato che la Warner Bros, che ha anche grossi interessi musicali, è la proprietaria della Nove e nel frattempo si è già presa Amadeus... così per portarsi avanti... 
Ma per ora sono solo gossip e per stavolta Carlo Conti rimarrà a condurre il tutto dall'Ariston come da copione. 
E a proposito di copione, tornando alla serie tv, parlando di musica e televisione non potevano mancare camei di personaggi famosi ad interpretare loro stessi, e ce ne sono tanti da Serena Dandini a Roberto D'Agostino, ad Ema Stockolma, nonché diversi cantanti, ovviamente dato che si parla di Sanremo. 
Tutto bene, ma comunque adesso non so dire se andrò a recuperare le stagioni precedenti dove nella prima l'attore romano viene proposto come sindaco della sua città e nella seconda cerca di fare del "cinema d'autore" dato che, nella maggioranza dei casi, ti va bene una volta "sóla"... 

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