Forse da allora quel primo pandoro sarà anche scaduto, suppongo, ma tant'è che il primo dolce con quel nome risale esattamente a 130 anni fa, cioè quando di CHIARA FERRAGNI ancora non c'era alcuna traccia.
Compleanno questo che cadeva per la precisione lo scorso 14 settembre e che già allora ci ricordava che eravamo in direzione Natale dato che già ad ottobre avevo visto apparire nei grandi negozi commerciali decorazioni scintillanti esposte per la vendita.
Tutto parte dal brevetto del Pandoro con il Certificato di Privativa Industriale rilasciato al pasticciere Domenico Melegatti (non è product placement, ma solo storia) dal Ministero di Agricoltura Industria e Commercio del Regno d'Italia, il che fa capire di suo che ci si trova in tutt'altra epoca dove la situazione politica era molto diversa (forse migliore di quella attuale? Non spetta a me dirlo).
Leggende raccontano che il dolce potrebbe derivare dalle tradizioni dolciarie degli Asburgo, altri sostengono che arrivi dalla nostra Venezia, altri ancora da Verona.
Fatto sta che comunque ogni anno arriva sulle nostre tavole per soddisfare l'eterna differenza fra le scuole di pensiero che sostengono contro di lui il panettone che, come il suo collega, ogni anno si arricchisce di nuove glassature e farciture.
Ma alla fine basta che sia un Buon Natale e anche un Buon Santo Stefano come oggi dove finiamo di far fuori gli avanzi di ieri... anche il pandoro!
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.