martedì 13 ottobre 2020

NOWHERE BOY, STAVOLTA SI PARLA DI JOHN LENNON PER DAVVERO... MA FINO AD UN CERTO PUNTO

 Stavolta sono serio. Si sono, festeggiati gli 80 anni della nascita di John Lennon e stavolta ho fatto i compiti grazie a RaiPlay con cui mi sono visto un film di cui avevo sentito parlare da tempo, ma avevo sempre messo da parte.


Nowhere Boy è un biopic sul Lennon adolescente, quello scavezzacollo che con la madre Julia aveva un rapporto più da amico che da figlio, mentre la famiglia che lo ha cresciuto è quella degli zii Mimi e George perché Julia lo aveva abbandonato a cinque anni per seguire uno dei tanti amori sballati della sua breve vita, con tutte le conseguenze che una situazione del genere può portare. John semina il panico anche al college dove viene sospeso più volte finché il ricongiungimento con la madre che gli insegna a suonare il banjo non lo porta anche a scoprire l'amore per la musica che da lì in poi diventa il suo principale scopo di vita insieme alle ragazze che regolarmente nutrono un certo interesse verso questo tipo coi capelli alla Elvis, e mette insieme la prima band, i Quarrymen per suonare ad una festa. L'incontro con Paul (McCartney) sarà fondamentale per cominciare a dare una svolta a tutto il disordine che campeggia sovrano nella sua vita. L'arrivo di George (Harrison) mette a posto ancora un tassello a quell' avventura che comincerà ad Amburgo (ma Ringo non era ancora a bordo) con quella nuova band il cui nome non viene mai nominato e di cui non si sente nemmeno mai una canzone. Perché in effetti pare impossibile fare un film del genere senza quei due particolari eppure la regista Sam Taylor Woods, compagna di Aaron "Kickass" Johnson, il Lennon protagonista, ci riesce seppure il film scorra abbastanza rigido e spento dal punto di vista della direzione. Forse può essere considerato anche un bene in quanto la regista non aggiunge nulla di suo alla storia conosciuta (cosa che invece abbiamo visto accadere a mani basse in film come Bohemian Rhapsody) limitandosi a riportare piuttosto fedelmente gli avvenimenti, tipo il provino di George realmente avvenuto su un autobus o certe scene identiche a famose foto dell' epoca


che i fans di Lennon conoscono bene senza alcun dubbio. Per cui probabilmente è un film che soddisfa di più un profondo conoscitore di John piuttosto che lo spettatore occasionale e ne ho le prove perché chi stava vedendo il film con me, dopo 20 minuti non aveva ancora capito chi fosse il ragazzo protagonista😂😂😂. Se poi a qualcuno venisse la voglia di un sequel, Backbeat racconta i Beatles ad Amburgo dal punto di vista di Stuart Sutcliffe, che per poco tempo ha fatto parte della band.

2 commenti:

  1. La frase della madre al depresso John: «Perché tu sei John Lennon" mi è sembrata una paraculata per far esaltare i film. DI questo film più che altro si ricordano i pettegolezzi, tipo che la regista si è messa con il protagonista Aaron Johnson. Quando di un film si ricordano questo tipo di dettagli, di solito non è un bene ;-) Cheers

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    1. Hahaha E la risposta doveva essere "E chi cazzo è John Lennon?" Dato che all'epoca era uno qualunque. Ma vabbe dai, non male non bene. Una via di mezzo

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