lunedì 24 luglio 2023

TRA PATRICK ZAKY E A.I.

 Oggi voglio soffermarmi su Intelligenza Artificiale e Patrick Zaky, due argomenti che tengono banco oltre quello del caldo opprimente e i temporali improvvisi, mentre stranamente non si parla ancora di "partenze intelligenti" e bollini rossi o neri come ogni anno (ma arriverà il momento).


Certo in Italia siamo rimasti un po' perplessi davanti al rifiuto di Patrick di utilizzare un volo privato messo a disposizione dal governo italiano per rientrare in Italia, ma mettiamola così... 
Patrick, si dice per scelta politica, ma non chiedete a me di spiegare la politica, preferisce mantenere un basso profilo e non pesare sulle finanze nazionali pur essendo riconoscente dell'impegno profuso per risolvere il suo grosso problema.

E forse pure io, dopo una tale odissea, non avrei tanta voglia di sostenere un'infinità di incontri con personaggi politici che farebbero a gara solo per farsi fotografare insieme sorridenti, ma da quello sarà difficile sottrarsi.
La stessa premier Giorgia Meloni ha dichiarato che la liberazione di Zaky era una cosa che semplicemente doveva essere fatta e non si aspetta gratitudine da nessuno.

Poi se qualcuno quello di Patrick lo considera un gesto maleducato son affari suoi dato che io la vicenda l'ho seguita, ma, per dire, non ho mai partecipato alle manifestazioni in piazza, perciò pur essendo felice per il lieto fine, la vedo con un mio distacco personale. 
Posso solo far notare che invece della vicenda, sempre egiziana, di Giulio Regeni non è più stata fatta chiarezza, ma chi sono io per giudicare?

Dall'altra parte dell'oceano invece gli Stati Uniti cominciano a vedere le intelligenze artificiali un po' con sospetto (c'è un termine tecnico preciso che sarebbe "si stanno cagando sotto"), e già c'era stato uno sciopero degli sceneggiatori che temevano di perdere il lavoro a causa di tali entità in grado di scrivere al posto loro, ma vedendo come vengono fuori certi articoli di giornali scritti appunto con ChatGPT, ovvero fatti coi piedi, tali lavoratori del settore dovrebbero dormire sonni tranquilli. Tant'è però che, secondo alcuni, è come se davvero fossimo finiti in uno di quei film che parevano fantascenza (all'epoca lo erano), ma adesso sembrano ben più reali.

Così, senza andare scomodare Asimov e le sue leggi della robotica, scritte già da parecchio tempo, per cui magari ora vengono considerate obsolete, o Steven Spielberg con la sua versione fantascientifica di Pinocchio, in Europa si sta lavorando per stabilire limiti, creare regole, leggi, norme, affinché tutto non scappi troppo di mano, mentre Joe Biden ha preso direttamente accordi con le società che creano queste intelligenze affinché i prodotti che hanno tale provenienza vengano resi immediatamente riconoscibili tramite dei watermark o altri segni distintivi. 
Questo perché, come già dicevo in UN POST di poco tempo fa, finché ciò viene usato per divertimento va tutto bene, ma ci può sempre essere qualcuno con cattive intenzioni, perciò meglio correre ai ripari. 
Sempre che non sia già troppo tardi... 

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