mercoledì 16 ottobre 2024

ULTIME GRIDA DALLA SAVANA: INCIDENTI CON EFFETTI SPECIALI

 Tra la metà degli anni 70 e l'inizio degli 80 era nata la moda dei film con ambientazione esotica intrisi di violenza, tipo Cannibal Holocaust dove recitava un giovane Luca Barbareschi e titolo che oggi, nella Giornata Mondiale Dell'Alimentazione istituita dalla FAO, magari suona un po' surreale.


Uno di questi altri titoli era un noto documentario dal titolo Ultime Grida Dalla Savana del 1975, passato alla storia per una sequenza di circa due minuti dove un turista olandese veniva sbranato da una leonessa davanti a moglie e figli, e vedi che anche qui si parla di mangiare, anzi, divorare. 
Tale sequenza poi verrà tagliata dall'edizione con La Grande Caccia aggiunto nel titolo, non tanto per l'efferata violenza delle immagini, ma forse più probabilmente perché era stato scoperto l'inganno dato che quelle immagini mute, girate in Super 8, erano in realtà un grande fake realizzato dalle parti di Latina con animali addomesticati e ben tre stuntmen (tra l'altro molto diversi tra loro) ad interpretare la vittima, con l'aggiunta di un fantoccio realizzato da Carlo Rambaldi

(E.T. ancora doveva atterrare sul nostro pianeta) per il momento in cui la leonessa trascina via i resti mutilati (l'artista d'altronde lo aveva scritto anche nel suo curriculum vitae). 
Vedi che le bugie hanno le gambe corte eh... 
Comunque oggi questo film è capitato dalle mie parti, non proprio per la ricorrenza mondiale, ma piuttosto perché è mancato nei giorni scorsi Mario Morra,

co-regista della pellicola insieme con Antonio Climati, ed aveva avuto anche un sequel sempre diretto dal dinamico duo, perché anche questo è un modo di fare cinema che avrà il suo progredire in quello che si chiamerà snuff movie. 
Mario, che aveva 89 anni, in realtà aveva firmato ben pochi film come regista, mentre era dagli anni 50 che lavorava più che altro come montatore ed un suo fiore all'occhiello era stato Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore.

Tra gli altri tantissimi film invece decisamente di altro genere dove aveva lavorato al montaggio (e sulla parola montaggio non fatemi battute sconce adesso) c'è anche quel UNA CAVALLA TUTTA NUDA dove recitava la mamma di Alessandro Borghese, ovvero Barbara Bouchet, pellicola ispirata ad un episodio del Decamerone che era già stato tradotto in immagini da Pier Paolo Pasolini poco tempo prima. 
Per restare sempre in tema di cinema dobbiamo dare l'addio anche ad Antonio Skàrmeta,

83 anni cileno, ovvero l'autore del libro Il Postino Di Neruda dal quale era stato tratto il film Il Postino dove recitava per l'ultima volta Massimo Troisi e pellicola della quale avevo parlato casualmente di recente in un "POST POSTALE".

Addio Mario e Antonio. 

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