mercoledì 19 febbraio 2025

FANFAN LA TULIPE: CAPPA E SPADA VINTAGE CON ANCHE OGGI QUALCUNO CHE SE NE VA

 Et voilà, ecco che dal cilindro magico tiro fuori un film che ha più anni di me.


Si tratta di Fanfan La Tulipe del 1952 con Gerard Philipe e Gina Lollobrigida, film di cappa e spada con acrobazie spericolate e tanto divertimento tradotto anche in un fumetto (solo per la Francia) e che, essendo la pellicola in origine in bianco e nero, è stato in anni recenti colorizzato e il risultato non è nemmeno poi così farlocco come spesso è accaduto con tali procedimenti.

Fanfan è un giovane che seduce ragazze e poi fugge per evitare il matrimonio, e proprio durante una di queste fughe finisce per arruolarsi nell'esercito francese con tutta una serie di conseguenze inaspettate che gli cambieranno decisamente la vita. 
Oltre ai due nomi protagonisti è da notare anche la Marchesa di Pompadour (su nella foto colorizzata) interpretata da Genevieve Page, attrice francese di grande bellezza purtroppo mancata di recente all'età di 98 anni.

Genevieve oltre che per un gran numero di film e spettacoli teatrali, è da ricordare anche nel ruolo della tenutaria di bordello in Bella Di Giorno di Bunuel. 
Può sembrare strano, però anche quei vecchi film di cappa e spada, se meritano, possono passare da queste mie parti e in questo caso per noi italiani è importante anche il doppiaggio che vede all'opera nomi come Arnoldo Foà e Gino Cervi, e in particolare Nino Manfredi che dà la voce al protagonista. 
Se invece le cose troppo vintage non sono di vostro gradimento, la stessa storia è raccontata nel film del 2003 Il Tulipano D'Oro

(da non confondere con quello nero di Alain Delon) con Vincent Perez e Penelope Cruz, ma vi avverto che si tratta di un prodotto appena sufficiente, infatti l'originale rimane migliore e lo dimostrano i premi che aveva vinto. 
D'altronde, senza aver nulla contro Perez, già ne Il Corvo 2 l'attore non aveva esattamente brillato vuoi anche per la scomoda eredità di Brandon Lee. 
Dal cinema alla televisione diamo l'addio anche a Vito Molinari,

95 anni e storico regista Rai che ha diretto migliaia (davvero) di show del sabato sera da Scala Reale a Senza Rete, da Un Due Tre con Tognazzi e Vianello agli spettacoli di Erminio Macario, senza dimenticare fra i suoi lavori anche Canzonissima e la quinta edizione del Festival Di Sanremo.
Concludo quindi il post di oggi collegandomi alla musica e riportando anche la notizia della scomparsa di Giorgio Cocilovo, chitarrista italiano che ha suonato in (davvero pure lui) migliaia di canzoni per i più grandi nomi della musica italiana come Ramazzotti, Mina, Bertè, Jovanotti, Martini, Graziani, Ruggeri, Zero

(lunga la collaborazione con Renato), Paoli, De Piscopo, con il quale in particolare ha debuttato negli anni 70 nei primi dischi fusion del batterista napoletano e veramente moltissimi altri, tanto che farei prima a dire con chi NON ha suonato. 
Lo troviamo pure a schitarrare nell'album di Baltimora (anche quello un prodotto italiano) che conteneva Tarzan Boy. 
Giorgio aveva 68 anni. 
Addio Genevieve, Vito e Giorgio. 

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