mercoledì 19 ottobre 2022

LUTTO PER I RICCHI E POVERI (E NON SOLO)

 Oggi due lutti nella musica piuttosto importanti, specie il primo che riguarda Franco Gatti, il Baffo e vocione basso dei Ricchi E Poveri che era rimasto nel gruppo anche dopo l'abbandono (o la cacciata, si racconta, a causa di problemi con Angela Brambati) di Marina Occhiena fino al 2013, anno funesto in cui il cantante ha perduto suo figlio per un cocktail di alcool e stupefacenti.


Agli inizi il quartetto ha trovato il proprio nome grazie ad un'idea di Franco Califano mentre Fabrizio DeAndrè fu il primo a credere in loro, nelle loro capacità per come sapevano miscelare le 4 voci ognuna diversa dall'altra dove Angelo Sotgiu toccava dei picchi niente male, e i diversi registri, anche quello di Franco, sono evidenziati in canzoni come CHE SARÀ

mentre in LA PRIMA COSA BELLA, che propongo in questo video dal vivo al Salone Delle Feste del Casinò di Sanremo dove il pubblico e i fotografi stanno ormai quasi sulle spalle del direttore d'orchestra perché era la serata finale, e che è comunque uno dei loro grandi successi, vengono evidenziati di più i toni alti mentre il basso si perde un po' nell'insieme.
Forse perché la canzone in realtà non era stata ideata per loro, bensì per Gianni Morandi che invece la rifiutò dimostrando quella volta ben poca acutezza, per cui i 4 dovettero lavorare secondo il loro stile, ma su un pezzo già fatto e finito, e comunque in un coro polifonico come sono stati loro, il basso ha ancora di più la sua importanza quando si amalgama con le altre voci per dare corpo al tutto. 
Di loro sono da ricordare, in una discografia enorme, diverse sigle di programmi televisivi di cui una delle mie preferite è CORIANDOLI SU DI NOI,
sigla di chiusura di Di Nuovo Tante Scuse, show del sabato sera di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, e naturalmente i successi degli anni 80 in trio come SARÀ PERCHÉ TI AMO.
Franco aveva poi partecipato alla reunion dove era tornata anche Marina durante il Festival Di Sanremo del 2020 condotto da Amadeus, ma, come le successive, era stato solo un episodio sporadico e ieri ci ha lasciati ad 80 anni. 
Ecco invece un nome degli anni 80 che ha colpito alla grande con un singolo bellissimissimo, però mai più replicato. Stiamo parlando di Joyce Sims e la sua COME INTO MY LIFE
che già da quell'intro che pare un pezzo dei Genesis o degli Yes mette subito le carte in tavola per farti capire subito quanto lavoro c'è dietro ad una singola canzone dal mood malinconico che, non so perché, mi ispira l'immagine di una notte piovosa a girare in macchina con le luci che si riflettono sull'asfalto bagnato. 
Forse nel mio inconscio sarà che mi è successo di ascoltarla sull'autoradio proprio in tale umido e notturno frangente (magari anche con le balle girate per qualche problemuccio sentimentale che... chi non ne ha?) per cui mi è rimasta stampigliata nel gulliver così (piccola citazione kubrickiana). 
Purtroppo Joyce ci ha lasciati la scorsa settimana all'età di 63 anni e mi pare il caso di ricordare anche lei qui su queste pagine web riascoltando la sua voce calda e, ovviamente, black.
Addio Franco e Joyce. 

2 commenti:

  1. Ma povero Baffo. I Ricchi e Poveri sono, e saranno sempre, un'istituzione!!

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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