lunedì 5 dicembre 2022

1899: IL VERO MISTERO PER ME È COME SONO ARRIVATO ALLA FINE

 La prima scena di 1899 sembra citare STRANGER THINGS con Undici maltrattata dagli sgherri del padre, mentre qui del padre della protagonista si vede solo la sagoma in controluce che per un attimo ricorda appunto Matthew Modine nella serie dei Duffer Bros.


Ma poi un sussurrato "svegliati" e tutto cambia portandoti su una nave che pare la copia del Titanic, con tanto di poveracci in terza classe come Jack/DiCaprio, quella terza classe che DeGregori ci ha spiegato che costa dolore, spavento, puzza di sudore e dal boccaporto arriva odore di mare morto. 
Anzi di navi fatte così vedremo presto che ce n'è più di una.

Ma se anche "là in mezzo al mar ci stan camin che fumano" (altra canzone famosa), ci troviamo pure svolte di cui non voglio spoilerare nulla, dato che la serie è un mistero da scoprire lentamente (anche troppo in effetti) insieme ai protagonisti, cioè tutti personaggi che hanno alle spalle qualcosa di segreto e anche terribile in alcuni casi. 
Produzione tedesca, ma per fortuna non siamo ai livelli (infimi) di Squadra Speciale Cobra 11 o L'Ispettore Derrick perché lo staff produttivo è quello di Dark, altra serie mystery che però non ho ancora recuperato.
La SIGLA di suo m'ha creato un dejavu mica da poco perché molto molto simile a quella di ARCANE, sempre su Netflix, ma tutt'altro genere. 
Gli effetti speciali fanno sfoggio della più avanzata tecnologia compreso l'uso dello schermo digitale avvolgente come negli ultimi prodotti Star Wars per creare i fondali che risultano così particolarmente realistici.

Altra cosa che apre il cuore con tanta delizia è che ogni episodio ha la scena finale sottolineata da un classico del rock, dai Deep Purple a Jimi Hendrix a Echo & The Bunnymen e altro ancora, mentre di Celine Dion nemmeno l'ombra. 
Quindi tutto bello? 
Beh non proprio perché il difetto in effetti c'è bello grosso e sta in tanta, troppa lentezza (lo dicevo prima) che più di una volta ha messo a dura prova la mia resistenza al sonno, complice anche la continua atmosfera buia degli interni della nave. 
Per fortuna la curiosità ha prevalso e sono arrivato alla fine degli otto episodi con un finale come potrebbe essere quello di un episodio di AI CONFINI DELLA REALTÀ di quelli dove tutto si ribalta e pensi "azz... Ma va?". 
Otto episodi che, per dare un po' più di dinamica, comunque potevano essere anche meno per la verità, ma si sa che se la piattaforma Netflix ti commissiona 8 episodi, tu ne fai 8 e muto. 
Chiaro?
E se non ti va bene vai su Disney+ o Prime Video. 

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