sabato 2 aprile 2022

SWEET - LOVE IS LIKE OXYGEN: DUE FACCE (FORSE TRE) DELLA STESSA CANZONE

  Tempo fa ho parlato di canzoni pubblicate su quel supporto in vinile che si chiamava 45 giri, quello che si usava nei mangiadiaschi e nei juke-box, e che, per questioni di spazio, venivano editate spesso malamente facendo sparire, o accorciando, interi assoli di chitarra come nel caso dei KNACK E DEI RAM JAM.


Esattamente a metà, cronologicamente parlando, fra i singoli dei succitati gruppi, nel 1978 usciva anche LOVE IS LIKE OXYGEN degli Sweet,

band glam rock inglese dotata di stivali zepponati, abiti estrosi e capello lungo d' ordinanza, che sulla versione pubblicata per coloro che si accontentavano del 45 giri, subiva lo stesso trattamento di editaggio, anzi ancora più drastico in quanto tutta la parte centrale, che si discostava parecchio dalla radiofonicità della canzone diventando una vera e propria suite a sé stante completamente diversa e persino in parte acustica, la si poteva trovare solo sull'ellepì e solo di rado qualche radio privata (dotata probabilmente di finanze più consistenti) trasmetteva tale VERSIONE INTEGRALE.

In questo caso però non mi dispiaceva nemmeno troppo l'edizione più stringata che avevo conosciuto grazie alle trasmissioni notturne di Radio Luxembourg, perché, con la testa che avevo all'epoca, rientrava di più nel mio concetto di canzone che avevo io e, anzi tutta quella parte in più mi pareva che non c'entrasse nulla, come forse qualche dubbio era venuto in seguito pure a loro, tant'è che alla fine degli anni 80 gli Sweet dal vivo, ma con una formazione diversa con soltanto due dei componenti originali, al posto di quell'interludio che in origine era eseguito dai membri non più presenti nella band, suonavano a sorpresa Fanfare For The Common Man degli E.L.&P. per poi riprendere Love Is Like Oxygen a chiudere i 9 MINUTI di performance.
Allora, nel 1978, insieme ad un carissimo amico che ora fa il batterista in una band metal, amico con cui condividevo la passione per i Kiss e i Ramones, facevamo girare parecchio quel 45 giri e con lui la pensavamo così, cioè che la canzone era perfetta nei suoi 4 minuti scarsi senza tanti fronzoli, forse perché, perlomeno io, ero più legato allo schema canzone classico, se non addirittura canzonetta, avendo ascoltato fino a pochi anni prima Beatles e Pooh come se non ci fosse un domani, salvo poi ricredermi anni dopo, quando sono diventato più matur... 
No, forse solo più grande... 
Maturo non mi pare e non mi interessa maturare 😉. 

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