domenica 14 novembre 2021

CHART WARS: LA COMPILATION PIENA DI SORPRESE

 


Quello di oggi è un salto negli anni 80 con una manciata di videoclip e lo strano modo con cui ho conosciuto una delle canzoni più famose di David Bowie, perché lo so che sono un tipo strano, ma son fatto così, per cui devo ammettere anche che la canzone Ziggy Stardust l'ho sentita per la prima volta negli anni 80, e nemmeno cantata da lui, The White Thin Duke, bensì dai BAUHAUS,
che sono un gruppo dark e ne hanno fatto comunque una cover molto fedele all'originale. 
Cover che mi aveva poi ovviamente spinto a scoprire anche quella del legittimo intestatario, ma che avevo appunto trovato in questa compilation dall'ammicante titolo Chart Wars e acquistata perché conteneva STOOL PIGEON
di Kid Creole & The Coconuts (ah... le Coconuts😍) affascinato dal videoclip che MR. FANTASY, condotto da Carlo Massarini, passava su Rai2, e stava appunto nel disco insieme ad altri titoli parecchio interessanti come RIO
dei Duran Duran e i loro completi colorati nel mare dello Shri Lanka, WISHING (IF I HAD A PHOTOGRAPH OF YOU)
degli A Flock Of Seagulls ( nome che significa Uno Stormo Di Gabbiani) con l'acconciatura pazzesca del cantante e un videoclip fantascientifico, e poi il primo singolo dei TALK TALK
che si chiamava come loro e il cui videoclip li presentava come una copia carbone dei Duran e degli Spandau, look che Mark Hollis abbandonerà nel secondo album per diventare un precursore dell'abbigliamento grunge.
E poi ancora WHY
di Carly Simon che mi si era presentata qualche anno prima con la colonna sonora del mio primo film di 007 visto al cinema e cioè La Spia Che Mi Amava, nonché due gustose sorprese che erano LIFE IN TOKYO
dei Japan, che prima conoscevo solo per aver letto il loro nome sulla rivista CIAO 2001, ma mai ascoltati perché alla radio non li metteva nessuno, e VIDEOTHEQUE,
brano dei Dollar prodotto da Trevor Horn dopo l'avventura Buggles di soli due LP e poi incluso in versione cantata da Trevor nella ristampa del loro secondo album su cd ripubblicato nel 2010. Anche Wham! e Classic Noveaux (da questi ultimi arriverà Sal Solo a sostituire Christian LeBartz nei ROCKETS) avevano un posto nel disco che conteneva in tutto 20 brani e questa è la track list completa:

A causa di questo affollamento (o assembramento... che di questi tempi è una parola più in voga, ma con lo stesso significato), la qualità del disco non era eccezionale dato che il solco doveva essere molto ridotto per farci stare tutto il materiale inciso, con conseguente abbassamento della dinamica sonora e del volume dell'incisone. 
Non per niente i vinili che suonavano meglio erano i padelloni detti dischi mix che contenevano un solo brano sul lato, inciso con un solco profondissimo che permetteva di riprodurre una dinamica da ribaltarti I woofer.
Ma in questi casi di compilations dalla durata extra lunga e dal volume un po' basso, si riusciva a sopperire abbastanza bene a tale mancanza di dinamica pompando un pochino i toni sull'amplificatore, con l'accortezza di ricordarsi di risettare l'equalizzatore prima di mettere sul piatto altri dischi per non incorrere in disavventure come quella raccontata nel post su ROBERT PALMER
Adesso invece le differenze di dinamica che si possono riscontrare nei supporti digitali sono provocate più che altro dal bitrate e dalla frequenza di campionamento del brano.
Argomenti questi che continuano a far discutere i cultori dei DISCHI IN VINILE, supporti che ho tuttora per affetto collezionistico, ma che utilizzo ben poco (anzi, decisamente mai) vista la praticità della musica in digitale.

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