giovedì 14 dicembre 2023

RAGAZZE AL LIMITE, OPPURE "BEYOND CITY LIMITS", O ANCHE "RIP IT OFF", MA TANTO È SEMPRE LA STESSA CIOFECA

 Ho guardato Ragazze Al Limite, film del 2001, perché incuriosito dalla presenza di Sophie B. Hawkins, cantante con alcuni successi all'attivo nei primi anni 90, e nella storia lei fa Lucy, cameriera dotata di skateboard in un locale dove anche balla e canta avvinghiata ad un palo.


Avendoci trovato nel cast anche Alyson Hannigan, ovvero la Willow di Buffy, e Nastassia Kinski, che ritengo di non dover specificare chi sia, ero persino convinto che potesse essere qualcosa di decente. 
Speranza vanificata da subito per varie cause, fra cui un tremendo doppiaggio piatto, seppur fatto da ottime voci, ma senza alcun effetto ambiente, con pure dialoghi in italiano che spesso sembrano non c'entrare nulla, un montaggio non proprio magistrale che, forse per qualche spezzone mancante, ti fa pensare perché mai stanno facendo così e, ciliegina sulla torta, tette e relazione lesbo che "fa moderno". 
L'idea di partenza pareva essere Quentin Tarantino, con rapina, pistole puntate, tradimenti, morti ammazzati, ma dal buon regista siamo lontani anni luce per tutta quella serie di cose che ho già scritto. 
Il titolo originale è Beyond City Limits, ma attenzione perché ultimamente lo si trova anche rinominato Rip It Off con un poster tutto nuovo,

il che, come sempre accade, è un brutto segno di filmaccio da evitare, e che tra le altre cose negative già citate contiene forse la più brutta e malfatta scena allucinogena mai vista su questa terra. 
A proposito della regista Gigi Gaston invece, suppongo che si sia portata dietro Sophie B. Hawkins, che voglio ricordare con questa sua hit degli anni 90 DAMN I WISH I WAS YOUR LOVER,

dopo aver diretto il documentario sui primi anni di carriera della cantante, in virtù della loro relazione diventata poi un matrimonio durato fino al 2016.
E questa settimana sono già due le ciofeche cinematografiche. 
Sarebbe da dire "annamo bbene, proprio bbene...", oppure da prendere come un servizio del sottoscritto sulle pellicole da evitare, oppure ancora, da guardare per vedere come si fa un film brutto mettendoci dentro dei nomi famosi.
P.s. 
Steve Harris non è quello degli Iron Maiden. 

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