venerdì 20 maggio 2022

THE BAND: IL TALENT SHOW DI GRUPPO PER GRUPPI

 Carlo Conti sempre alla guida di un'altro programma a tema musicale, ambiente che gli si confà dato che in gioventù è stato un deejay, e dopo i sosia di Tale E Quale Show, ora tocca alle band di non professionisti.


Alla prima  selezione erano in 16 e ne sono stati eliminati 8, cioè tutti quelli che a me parevano bravi e capaci di tenere un palco, eccezion fatta per gli Achtung Babies che ormai sono al pari degli originali U2 e su di loro non avevo alcun dubbio anche se la loro esecuzione di FIX YOU dei Coldplay (canzone galeotta che nei film e serie tv ora scappa sempre nei momenti lacrima) non era stata proprio perfetta.
Forse però ho intuito dopo l'intenzione delle scelte, cioè scegliere dei gruppi da far "crescere", cosa però che allora andrebbe contro l'inclusione della tribute band degli U2 che da crescere ormai ha ben poco. 
Dei superstiti 8 quindi ne resterà solo uno (gruppo), non ad eliminazioni come a X-Factor, ma con una classifica finale che decreterà il vincitore andando avanti fra cover scelte dai tutor e brani che abitualmente eseguono nei concerti. 
I tutor dei gruppi sono Marco Masini, Federico Zampaglione, Giusi Ferreri, Irene Grandi, Dolcenera, Enrico Nigiotti, Rocco Tanica e Francesco Sarcina, mentre la giuria è composta da Carlo Verdone, Asia Argento e Gianna Nannini. 
Proprio fra lei e Sarcina c'era stato un gustoso battibecco sul fatto che i tutor non sapessero fare il loro lavoro scegliendo le canzoni sbagliate da far suonare ai loro gruppi. 
In parte mi trovo d'accordo con la Gianna, in quanto una canzone cantata in origine da una voce maschile, se la fai cantare ad una donna devi azzeccare la tonalità giusta sennò il pezzo si "spegne", cioè manca quella "spinta" che una voce maschile tiene sulle note alte. 
A volte invece sono gli arrangiamenti ad essere criticati per come sono stati stravolgenti facendo diventare "power" canzoni come Giudizi Universali e LA CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
(quest'ultima però incomprensibilmente elogiata da alcuni di loro, mentre io soffrivo di brutto). 
Avendo io poi una passione malata per trovare cover e tribute band su YouTube, lo trovo un programma carino, ma forse ad alcuni non gliene può fregare di meno e li capisco, come capisco i bassi risultati di ascolto che sta avendo lo show. 
Ed essendo una diretta (almeno sembra) non viene tagliato nulla, nemmeno la rottura di una corda di una chitarrista mentre sta suonando i Led Zeppelin e quindi la necessità di ricominciare il brano daccapo. 
Il messaggio che Carlo vuole lanciare è comunque una speranza che per tutti quelli che lavorano (anche amatorialmente) nel settore, si possa superare il grande blocco che abbiamo avuto negli anni passati a causa del Covid-19. 
Dai che ce la facciamo a tornare piano piano con gli stadi pieni, tutti appiccicati e sudati ad aspettare dall'inizio il ritornello di quella canzone (come dicono i Boomdabash). 
Stasera la serata finale, ed io ci sarò (sennò c'è sempre RaiPlay 😉).

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