venerdì 10 febbraio 2023

ADDIO A BURT BACHARACH ANCHE DA SANREMO (E PURTROPPO NON SOLO LUI)

 Anche oggi un collegamento con il Festival di Sanremo che ha doverosamente (ma tardissimamente) ricordato Burt Bacharach, scomparso ieri alla veneranda età di 94 anni.


Ok che le canzoni da far ascoltare erano tutte e 28 ieri sera, ma a mio parere era un po' troppo tardi ricordare il musicista così a notte fonda (mancavano tre minuti all'una) perché ditemi chi non ha mai sentito una canzone di Burt Bacharach, qui sopra in una foto degli anni 80 dove a me (detto con simpatia) ricorda un po' Raul Cremona? 
Credo francamente che al mondo non esista qualcuno che non ha mai sentito almeno un suo brano, magari anche senza sapere che era firmato da lui. 
Tra colonne sonore per film indimenticabili e brani scritti appositamente per artisti che le interpretavano, prima fra tutti Dionne Warwick negli anni 60, la discografia di Burt è qualcosa di enoooorme e le sue composizioni hanno qualcosa che ti prende dentro e ti piacciono per forza.
Due o tre titoli che hanno a che fare col cinema? RAINDROPS KEEP FALLIN'ON MY HEAD da Butch Cassidy (questo nome mi ricorda QUALCUNO...) cantata da B.J.Thomas, oppure il tema di Casinò Royale, ma quello con David Niven che interpreta un James Bond in pensione, Arthur's Theme cantata da Christopher Cross, nonché I SAY A LITTLE PRAYER
(l'omaggio fatto al Festival) cantata nel film da Rupert Everett e tutti i commensali a tavola ne Il Matrimonio Del Mio Migliore Amico, deliziosa pellicola che contiene anche la scena magistrale con Rupert e Julia Roberts al telefono che non sa ancora che lui è lì. Ma potrei citare migliaia di altri titoli perché li conoscono sicuramente tutti di riffa o di Raffa...


Uffa dai... 
Ma un po' di serietà ogni tanto no? 
Ma no, che tanto è la mia natura e d'altronde preferisco essere così. 
E già che siano in tema di addii musicali devo segnalare anche la morte di Alex Napier

(qui sopra è quello sulla destra appoggiato alla mano), batterista e uno dei membri fondatori degli Uriah Heep che ci ha lasciati a 76 anni. 
In effetti Alex aveva mollato la band subito dopo il primo album che non funzionò molto bene e, anzi, gli Uriah Heep, che si chiamavano Spice, ma in seguito, su consiglio del manager, prendono il nome da un famoso personaggio letterario di Dickens in DAVID COPPERFIELD, essendo tuttora in attività, di batteristi ne hanno cambiati parecchi dagli anni 70, non con le motivazioni degli SPINAL TAP, per fortuna, gettando le basi di quello che in futuro verrà chiamato "epic metal". 
Anche in Italia un addio nel mondo della radiofonia perché si è spento Joe Violanti, che molti ricorderanno in coppia con Charlie Gnocchi

(quello con la sciarpa è Charlie) su varie emittenti come RTL102.5, RDS e Radio 105. 
Joe era stato vittima di alcuni problemi legali a causa di un'imitazione di Michele Santoro non gradita dal conduttore televisivo e giornalista, e ultimamente una malattia lo ha stroncato nel giro di un mese a 63 anni. 
Addio Burt, Alex e Joe. 

1 commento:

  1. D'altronde aveva anche 94 anni e ha lasciato un ricordo indelebile, perlomeno per me.

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Tengo sempre pronto il blaster.

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