giovedì 1 giugno 2023

TELEBIELLA VS. RAI, OVVERO DAVIDE E GOLIA

 Politica e televisione di stato hanno sempre fatto comunella, anche se la cosa è saltata all'onore delle cronache in particolare in questi ultimi giorni per i GRANDI ADDII in Rai, ma questa bizzarra vicenda risale esattamente a 50 anni fa. 


Era infatti il 1 giugno del 1973 quando Telebiella, la prima tv via cavo italiana, viene chiusa dal governo Andreotti bis perché dichiarata illegale, tramite un'irruzione dei funzionari negli studi con la polizia che circonda l'edificio (mancava solo il tizio col megafono che diceva di uscire con le mani alzate). 
L'emittente era in pratica uno spinoff della Rai ideato da un ex regista della tv nazionale e mandava in onda notiziari, film e programmi di intrattenimento e in realtà non stava commettendo nessun reato, come verrà stabilito in seguito facendo leva sulla libertà di espressione, ma ai politici non andava bene lo stesso perché non potevano averne il controllo (mannaggia!).

Eh, si... guai a pestare i piedi ai pezzi grossi, o anche solo a fargli il solletico, finché questi possono fare la voce altrettanto grossa, senonchè Telebiella tornerà a trasmettere più avanti grazie ad un decreto che finalmente limitava la supremazia Rai, concedendo pure alla Tv Svizzera e TeleCapodistria di arrivare da noi, e grazie al quale piano piano arriveranno molte altre tv private delle quali avevo parlato MOLTO TEMPO FA in questa galassia lontana lontana con un post che riguardava in particolare la band degli Yes e il modo come li ho conosciuti, cioè proprio grazie ad una tv privata. 
Delle nuove nate alcune, anzi le più tante, spariranno, mentre altre diventeranno dei veri e propri nuovi imperi. 
Telebiella, che cambierà nome in ReteBiella, ospiterà anche personaggi come Ezio Greggio,

Bruno Lauzi ed Enzo Tortora, nonché le televendite del gruppo Aiazzone, quello con Guido Angeli che diceva "provare per credere"


con un gesto della mano passato alla storia e mobilificio che ne era lo sponsor maggiore. 
Quel PROVARE PER CREDERE diventa persino un disco dove fra gli autori appare pure Paolo Limiti, e ciliegina trash che mi pare adatta a chiudere il post di oggi.

4 commenti:

  1. Gli anni 70 e le tv pirata, libere, private e poi commerciali. Trasmettevano anche da furgoni e irradiavano il segnale solo in pochi quartieri e tu pensa che passione dovevano provare quei ragazzi e ragazze che ci provavano con pochi mezzi. Io mi alzavo poco prima delle sette, accendevo sintonizzandomi su MilanoTv,51, soltanto per vedere la sigla di apertura con il video di una Milano al risveglio. E poi I film trasmessi senza diritti come Dersu Uzala, Andromeda, anche se non ricordo il canale. Forse Antenna 3 al pomeriggio.

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    1. Oh si, dei film che trasmettevano ricordo di aver scoperto grazie ad una tv privata Dr. Cyclops e Il Re Dell'Africa, entrambi di Schoedsack.

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    2. Vero. Smanettavo per sintonizzare canali che con l'antenna centrale non prendevo e trovavo film che la Rai non prendeva in considerazione. Comunque non era A3lombardia, troppe tv libere da rammentare. La mia prima visione di Wild Bunch accadde così. Due ore di film diventavano quattro. Buona giornata.

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    3. Si, ricordo anch'io che agivo sulla manipola UHF e ogni tanto appariva qualche immagine definita mandata in onda da qualche emittente.

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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