mercoledì 29 marzo 2023

GLI UCCELLI: QUELLA VOLTA CHE HITCHCOCK DIVENNE FANTASCIENTIFICO

 Nella giornata di ieri che ho preferito dedicare a due addii importanti e a due ottimi prodotti italiani, giusto 60 anni fa, usciva negli Stati Uniti Gli Uccelli di Alfred Hitchcock, ma per vederlo in Italia avremmo dovuto attendere fino al 31 ottobre dello stesso anno.


Film che personalmente adoro per quel suo sapore più sci-fi/horror rispetto ai lavori a cui aveva abituato il suo pubblico Hitch, con la vicenda dei pennuti che fanno strage di umani. 
Forse proprio per questo cambio di rotta sulle prime non venne preso piuttosto bene, cioè per la solita storia che un artista deve fare sempre la stessa cosa per compiacere il pubblico, ma se poi è sempre uguale a se stesso la gente si lamenta lo stesso (uff!).

Ma passato l'effetto sorpresa il film è bellissimo e riesce a farsi perdonare un chromakey piuttosto pezzente (ora si chiama "green screen", ma è la stessa cosa) che ricorre spessissimo per mettere gli attori in situazioni più complicate di quello che erano in realtà, con uccelli moltiplicati all'inverosimile, ma per finta.

La velocità del montaggio serrato di tali scene però riusciva a sopperire a tale magagna dell'effetto non molto speciale, perché non ti lasciava il tempo di ragionarci sopra, cosa che invece molti registi horror non hanno capito ancora adesso e, al contrario, indugiano troppo lasciando al cervello dello spettatore tutto il tempo per metabolizzare che quello che gli occhi stanno guardando è una bella ciofeca.

Il cast, oltre a Jessica Tandy (futuro premio Oscar per A Spasso Con Daisy) e la disneyana Suzanne Pleshette, comprende la debuttante TIPPI HEDREN, futura mamma di Melanie Griffith e che vedremo poi anche nel seguito e nel remake, ma entrambi non firmati da Hitchcock, e il rappresentante della fantascienza in persona Rod Taylor, ovvero L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO dell'omonimo film vintage, ma tuttora stupendo, sulla macchina del tempo di H.G. Wells. 
E naturalmente non manca il tradizionale cameo di Alfred.



2 commenti:

  1. Che dire, un grande classico, che ancora oggi fa rabbrividire perchè, anche alla fine, non viene data alcuna spiegazione al comportamento degli uccelli, lasciando quel senso di inquietudine anche molto dopo la visione.

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    1. Infatti in certi film è meglio non mettere troppi spiegoni.
      Come in Zombi di Romero dove il film parte già iniziato col panico che si sta spargendo.

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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